Negli scorsi giorni, il coming out di Jakub Jankto ha dato una sferzata al mondo del calcio, e ha reso il calciatore professionista uno dei pochi a dichiarare apertamente la propria omosessualità nel corso della propria carriera, e non dopo.
Jankto lo ha fatto nella maniera più diretta possibile, in un video pubblicato sui social media lunedì scorso, diventando subito un notevole punto di riferimento nella lotta per i diritti LGBTQ+ nel mondo del calcio.
La decisione di Jankto e il suo impatto sul mondo del calcio
In un’intervista con Radiožurnál, una stazione radiofonica ceca, Jankto ha parlato della difficile decisione di rivelare il proprio orientamento sessuale, ma ha dichiarato di essere ora molto felice di averlo fatto.
“La cosa più importante per me è che ora posso finalmente vivere come voglio. Quindi, sono sollevato.“
In risposta al video virale, Jankto ha detto che la reazione è stata incredibile. Non si aspettava che le più grandi squadre e organizzazioni del mondo si schierassero dalla sua parte, e spera che questo supporto possa essere un esempio positivo per altri atleti professionisti appartenenti alla comunità LGBTQIA+.
Jankto ha anche rivelato che la decisione di uscire allo scoperto non è stata ispirata da nessuno in particolare, ma ha notato che nell’ambiente del calcio femminile la situazione è più facile da gestire rispetto al calcio maschile. Sette membri della nazionale inglese femminile sono infatti dichiaratamente LGBTQ+.
“Mi sono detto che non voglio smettere di giocare per questo e che voglio dare un esempio positivo agli altri. Che nonostante il mio orientamento sessuale, posso continuare ad essere comunque un calciatore professionista“
Per prepararsi a fare coming out, Jankto aveva parlato con la sua squadra, lo Sparta Praga, che gli aveva da subito offerto il suo totale e incondizionato sostegno. Attualmente in prestito al club ceco dal Getafe, che gioca nella Serie A spagnola, La Liga, Jankto ha anche giocato come vertice in Italia.
Jankto ha spiegato che alcuni tabloid avranno sempre qualcosa di negativo da dire per buttare fango su un personaggio pubblico, ma che ciò non gli interessa. Il calciatore ha anche rivelato che i primi a sapere della sua omosessualità sono stati i suoi genitori e un amico, con cui Jankto aveva parlato dei suoi scrupoli già più di un anno fa.
Il calcio professionistico maschile è ancora ostile verso i calciatori gay
Il coming out di Jankto ha acceso un’importante discussione sull’inclusione nel mondo dello sport, e rappresenta un passo avanti importante nella lotta per l’inclusione e l’accettazione dei diritti LGBTQ+ nel calcio professionistico, da sempre un ambiente piuttosto ostile da questo punto di vista.
Secondo Thomas Beattie, un calciatore inglese che ha fatto coming out dopo solo essere stato costretto a ritirarsi a causa di un infortunio nel 2020, avere un altro calciatore maschio dichiaratamente gay, soprattutto a un livello di gioco come quello di Jankto, è un evento significativo.
Jake Williamson, calciatore gay e ambasciatore dello sport per Stonewall, ha descritto l’evento come una svolta epocale, considerando il panorama globale del calcio professionistico per le persone LGBTQ+.
In generale, il mondo del calcio è infatti noto per essere piuttosto ostile nei confronti dei calciatori gay, con molti giocatori temono di fare coming out per paura di diventare vittime di abusi verbali e di discriminazioni da parte dei tifosi o dei compagni di squadra. Tuttavia, negli ultimi anni, ci sono stati significativi progressi nella lotta per l’inclusione dei diritti LGBTQ+ nel calcio.
Un numero crescente di calciatori gay ha fatto orgogliosamente coming out, tra cui anche Josh Cavallo e Jake Daniels, solo per citarne alcuni. Nonostante ciò, l’omofobia e la discriminazione nel calcio rimangono ancora un problema diffuso.
Con il suo annuncio, Jankto spera di ispirare altri giocatori a fare coming out e di offrire un esempio positivo per le persone LGBTQ+ in tutto il mondo, specialmente in quello dello sport professionistico. È importante ricordare che la sessualità dei calciatori non dovrebbe avere alcuna rilevanza sulla loro carriera e sulla loro vita professionale, e che dovrebbe essere accettata e rispettata da tutti, sia dentro che fuori dal campo.
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