Continua a far rumore il coming out di Jakub Jankto, 27enne calciatore ceco dello Sparta Praga, in prestito dal Getafe, visto anche in serie A con le maglie di Sampdoria, Ascoli e Udinese.
Travolto dal sostegno di club, colleghi e allenatori, ma segnato anche dai soliti immancabili schizzi di odio, Jankto si è concesso un’intervista a Le Iene in cui è tornato a parlare di omofobia.
“Come sto? La decisione, dopo 27 anni, è abbastanza importante e sono felicissimo“, ha rivelato Jakub. “Le persone mi hanno applaudito, l’abbiamo visto ieri sera, nella prima partita dopo il coming out. Le sensazioni sono top. Ho postato su Instagram che, dopo tanto tempo, avevo giocato con il sorriso. Puoi vincere, fare tripletta, puoi fare gol però con il sorriso“.
Nell’imminente futuro di Jankto ci potrebbero essere anche i cori omofobi, perché “soprattutto quando giochi fuori casa ti vengono a dire certe parolacce, gli ultras sono così”, ha risposto il 27enne calciatore, riuscito a dichiararsi dopo una vita vissuta nel terrore. “Dopo 26 anni con quella barriera non puoi vivere come vuoi e dopo quel coming out mi sento veramente libero ed è straordinario. Tanta gente ha paura di mettere “fuori” quella cosa. Per questa gente andiamo anche ad aiutare“.
Un coming out pubblico precedentemente anticipato all’ex compagna di Jakum, mamma di suo figlio. “Io vado a proteggere anche mia moglie, poi per quello che fanno gli altri non posso fare tanto. Lui ora ha 3 anni e mezzo e spero che quando ne avrà 7/8 ci sarà più libertà“.
Il calciatore ceco ha commentato anche l’indecente articolo pubblicato da Libero, dal titolo “Jankto arriva a fine carriera e si ricorda che è gay. Entra nella storia non per i successi sportivi ma perché è il primo calciatore importante a rivelare l’omosessualità“, con queste parole.
“No, no, no, io ho fatto una grande carriera e ne farò, non voglio considerare queste cose perché è totalmente inutile. Io mi auguro che diventi una cosa normale, un messaggio positivo”.
La speranza, sottolinea Jankto, è che il calcio possa diventare meno omofobo, andando finalmente incontro ad una reale inclusione. Anche perché “come ha detto Claudio Ranieri“, ha concluso Jakub, “siamo tutti una famiglia“.
La Iena Nic Bello ha intercettato anche alcuni calciatori, che hanno positivamente commentato il coming out di Jakub. “Ha avuto forza e coraggio“, ha precisato Zlatan Ibrahimovic. “Il mondo del calcio deve essere pronto a vivere nel 2023“, ha aggiunto Paolo Maldini. “Questo dovrebbe far provare un po’ di imbarazzo a tutti quelli che operano nel calcio, che spesso ha dei canoni sbagliati“, ha rimarcato Lele Adani.
© Riproduzione Riservata