24 ore dopo l’approvazione del DDL Varchi alla Camera dei Deputati, con l’idea di tramutare in “reato universale” la gestazione per altri, e nel pieno di una guerra alle famiglie arcobaleno che a Padova ha visto oltre trenta coppie di donne mamme private della registrazione dei propri figli, le lesbiche d’Europa che si ritrovano nell’EuroCentralAsian Lesbian* Community, hanno deciso di protestare contro Giorgia Meloni e il governo italiano.
“Presto le madri lesbiche italiane non potranno approvare procedure sanitarie salvavita urgenti per i propri figli, non potranno andarli a prendere a scuola e saranno limitate da alcune attività educative. Questo rende i figli delle donne lesbiche più vulnerabili e in una posizione diseguale rispetto ai figli delle persone eterosessuali“, hanno sottolineato dall’EL*C, per poi proseguire. “Tutto ciò perché i pubblici ministeri in Italia hanno iniziato a negare alle donne lesbiche il diritto di comparire sui certificati di nascita dei propri figli, come diretta conseguenza della politica del governo di estrema destra guidato da Giorgia Meloni. Meloni ha condotto tutta la sua campagna elettorale sul presupposto dell’essere madre e ha dato importanza alla tutela delle famiglie. Ma non le famiglie lesbiche che le narrazioni dannose di estrema destra cercano di distruggere“.
EL*C ha spedito una lettera aperta alla premier Giorgia Meloni attualmente negli USA al cospetto di Joe Biden e al partito di cui è presidente, Fratelli d’Italia, ribattezzato per l’occasione “Lesbofobi d’Italia, perché fratelli non lo sono. Vi esortiamo a condividere questa lettera e a mostrare sostegno alle nostre sorelle lesbiche italiane che lottano per i loro diritti genitoriali. Dìte all’estrema destra che #LesbiansAreMothersToo e che lo stato deve #ProtectLesbianFamilies!”.
Questo il contenuto della missiva.
“Giorgia Meloni,
Ti scriviamo, a nome di EL*C, rete di organizzazioni lesbiche in Europa e Asia Centrale, perchè sappiamo che i procuratori italiani stanno chiedendo di eliminare le madri lesbiche dai certificati di nascita dei loro figli. Solo a Padova, a 33 bambini vengono negati i diritti fondamentali. L’eliminazione di una delle loro madri dall’atto di nascita avrà un forte impatto sulla loro vita quotidiana. Una delle loro madri non potrà andare a prenderli a scuola, potrebbero non essere in grado di svolgere attività didattiche e non potranno viaggiare. Il loro diritto all’assistenza sanitaria sarà in pericolo perchè solo un genitore potrà autorizzare le procedure mediche (dai vaccini agli interventi di emergenza). Ti scriviamo perché tu e il tuo governo avete usato la maternità come elemento fondante della campagna politica. Avete messo la protezione della famiglia al centro delle vostre azioni di governo. Ma noi non ci siamo mai fatte ingannare, sapevamo che stavi usando l’essere madre per giustificare l’odio e la discriminazione. Sapevamo che stavi usando una nozione escludente di maternità per ferire noi, le lesbiche e gli altri genitori che non rientrano nella vostra ristretta definizione. è ormai evidente che avevamo ragione”.
EL*C ha chiesto una mobilitazione di protesta in tutta Europa, che ha subito coinvolto le prime città. Domani, 28 luglio, alle ore 18, a Parigi, Lisbona, Marsiglia e a Bruxelles ci sarà un sit-in davanti alle quattro Ambasciate d’Italia.
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