Ha fatto clamore la decisione imposta dalla preside del Giulio Cesare, liceo romano, che ha censurato corsi extra-scolastici legati all’identità di genere e aborto, scatenando le proteste di studenti e professori, con tanto di interrogazione parlamentare annunciata da Nicola Fratoianni di LEU, vicepresidente della commissione di Cultura di Montecitorio.
Ebbene i ragazzi del Colletttivo Zero Alibi del liceo Giulio Cesare hanno deciso di sfidare apertamente la preside Paola Senesi, annunciando di volersi “riprendere il momento di informazione e confronto che ci è stato tolto“. In che modo? L’appuntamento è per domani, venerdì 26 febbraio, in piazza Trasimeno alle ore 15:30. Corsi auto-organizzati, come riportato da LaRepubblica.
A tenere il corso sull’educazione sessuale, sulla prevenzione e sull’interruzione volontaria di gravidanza saranno le esperte di LAIGA, Libera associazione italiana ginecologi per l’applicazione della legge 194, mentre Sara Vitali, psicologa e dottoressa, terrà “Conoscersi a Fondo: l’Identità di Genere secondo la psicanalisi”.
“Crediamo fermamente in una scuola che non si sottragga al suo ruolo di formazione e informazione, soprattutto per i punti nevralgici della nostra contemporaneità“, hanno sottolineato i ragazzi a LaRepubblica. “La risposta al trattamento di tematiche difficili non è e non sarà mai l’oscurantismo, ma un’educazione costruttiva e interattiva, che ci permetta di diventare cittadini consapevoli“.
Tutto questo per cancellare l’immagine di un “Liceo della Censura”, ridando forza a quella di una “comunità solida, vivace e partecipativa“. La preside Senesi, travolta dalle polemiche dopo il niet ai corsi decisi dagli stessi ragazzi per la “Settimana dello Studente”, aveva inizialmente parlato di un “programma approvato dal collegio docenti dopo ampia discussione”. Peccato che 40 professori del liceo abbiano poi scritto e firmato una lettera in cui hanno negato pubblicamente questa ricostruzione.
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I docenti sono i principali nemici degli studenti, in generale le passate generazioni sono i nemici dei giovani di oggi, sulle cui spalle hanno infatti caricato una montagna di debiti, fatti ad es. per andarsene in pensione, troppo presto e con criteri privilegiati. Ecco qui gli insegnanti che insultano una ragazzina di 12 anni che ha detto che è giusto recuperare il tempo perso a fare la pseudo-didattica a distanza, facendo scuola anche a giugno. https://www.huffingtonpost.it/entry/fatti-curare-insulti-social-da-utenti-e-prof-contro-anita-12enne-delle-proteste-anti-dad_it_60376c14c5b69ac3d35c8d34 I giovani e giovanissimi dovrebbero fare una rivoluzione generazionale come in un certo senso fu il '68, ma senza marxismo, che era roba vecchia già allora e fallace fin da quando nacque. Che si tratti di omofobia o di dad, i giovanissimi, che neppure votano e quindi subiscono le decisioni elettorali degli adulti dovrebbero trovare la forza e la coscienza del male che stanno facendo loro.