Lluís Guilera è un 44enne giornalista e presentatore televisivo spagnolo, su TVE, dichiaratamente omosessuale. La scorsa settimana, per festeggiare la Festa del Papà, Lluìs ha convidiviso sui social una bellissima foto della sua famiglia. Lui, suo marito Juan Pablo Martín, un pasticcere specializzato con cui fa coppia da 15 anni, e gli amatissimi due gemelli, Bruno e Lola, nati 5 anni or sono tramite gestazione per altri.
Una foto travolta dai like, dalle condivisioni e immancabilmente dagli insulti omofobi. “Poveri bambini!” ha commentato un utente. “Gli effetti si vedranno nel tempo“, ha insistito un altro. “Adottati o acquistati?”, ha domandato provocatoriamente un altro follower. “Come spiegherai loro che hai affittato l’utero dalla loro madre biologica?“, ha insistito un altro. “Non capisco come la legge possa consentire a due uomini o due donne di adottare. I bambini hanno bisogno di un riferimento paterno e materno“, ha proseguito un altro utente ancora.
Ed è qui che Lluís Guilera ha deciso di rispondere agli odiatori di professione, con straordinaria eleganza.
Non voglio entrare in alcuna polemica perché non era questo l’obiettivo della foto della mia famiglia. Voglio solo chiedere rispetto, per favore. Tutti possono dire quello che vogliono … Ma con rispetto. Senza pregiudizi o dando per scontate cose che non conoscono. Finiremmo per essere migliori come società.
Gioco, partita, incontro.
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“Acquistati”… e gia’,noi poveri dementi non riconosciuti dallo stato che pur di avere una famiglia adottiamo bambini nati da un amplesso senza protezione,o da madri e padri non ancora pronti(e non dico che questi ultimi 2 esempi siano da denuncia,le persone sono diverse e certe cose possono capitare anche se non dovrebbero),o che tentiamo per vie discutibili o avverse per crescere individui che diventeranno delle grandi e brave persone. Poveri noi! Potrebbe essere un nuovo slogan per un uomo in cravattino. Saremmo pure talmente dementi da non saperglielo spiegare?