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Milano, alle comunali il Partito Gay scende in pista con Mauro Festa

Il Partito Gay lancia la sua campagna elettorale milanese in vista delle elezioni comunali con un nome e un programma, ma ora servono le firme. In attesa di Roma e Torino.

Milano, alle comunali il Partito Gay scende in pista con Mauro Festa - Mauro Festa - Gay.it
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Un fiore arcobaleno e tre parole: Solidale, Ambientalista e Liberale. Questo lo stemma del Partito Gay che comparirà nella scheda elettorale del comune di Milano il prossimo autunno.

Il progetto nato nel novembre scorso da un’idea di Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Help Line, Claudia Toscano (attivista AGEDO) e Vittorio Tarquini (giovane attivista trans) sarà presente anche nel capoluogo lombardo. A guidare la nuova lista sarà Mauro Festa, un avvocato di 46 anni.

Milano è solo la prima. Anche Torino e Roma avranno dei rappresentanti del Partito Gay. Tutte città che andranno al voto a settembre 2021. Se riuscirà a ottenere successo, è ancora un mistero.

Partito gay: un’idea con tante incognite

Per ora, l’idea di presentare alle prossime elezioni comunali a Milano il Partito Gay è solo agli inizi. Occorrono le firme, come per ogni altro partito o lista che decide di candidarsi, un numero sufficiente di candidati consiglieri e un nome per il sindaco. Tutto questo ancora non c’è. Intervistato dal Corriere, Festa parla già di un programma, ma pochi nomi.

Ma il portavoce milanese ha le idee chiare, stanco di “delegare” ad altri le istanza LGBT:

Le persone Lgbt non vogliono più delegare le loro istanze a terzi. Vogliamo creare un nuovo soggetto politico, che traduca le nostre idee e i nostri valori per un Paese moderno, inclusivo, solidale, ambientalista e liberale, insieme a chi Lgbt non è.

E su chi è dubbioso su un partito gay, dichiara:

Siamo consapevoli che dovremo superare pregiudizi inevitabili di fronte a un partito con un nome come questo, senza peraltro poter contare su grandi risorse.

Ma nel tempo abbiamo tentato, con il nostro voto, di far comprendere alle forze politiche quali fossero le preoccupazioni condivise da ampi settori della società che sono finora rimasti ai margini e non abbiamo trovato ascolto.

I partiti, nessuno escluso, non hanno saputo o voluto dare risposta ai problemi, perché considerati divisivi.

Buone intenzioni, che potrebbero portare un ipotetico appoggio e fare la differenza con un numero considerevole di seggi in Parlamento. Forse. Ma a Milano, città gay-friendly molto aperta?

Per il Partito Gay di Milano anche l’amministrazione comunale del capoluogo dovrà cambiare, perché ci sono alcuni punti che ancora non vanno bene. Spiega infatti:

Qualcuno può spiegarci perché per richiedere i documenti relativi a un’unione civile bisogna rivolgersi all’ufficio per i matrimoni esteri? Non sono coppie italiane quelle?

E poi ci sono “dimenticanze” per le situazioni che riguardano le persone Lgbt, così come ben poco è stato fatto per le strutture di accoglienza e protezione di chi ha bisogno di aiuto perché costretto ad allontanarsi dal contesto familiare.

Basterà per convincere gli elettori LGBT (e non ) milanesi?

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