La guerra all’Ucraina è giusta ed è contro la lobby gay, lo spiega Kirill, patriarca cristiano ortodosso di Mosca

La massima autorità religiosa russa, che ispira l'azione politica di Putin, ha parlato molto chiaramente.

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Ieri nella Domenica del Perdono, il patriarca cristiano ortodosso di Mosca Kirill ha avvallato la guerra della Russia all’Ucraina, definendo l’intervento militare di Putin un’azione di valore “metafisico”, funzionale a contrastare l’Occidente che vuole ridurre l’umanità al peccato delle parate gay.

Per otto anni ci sono stati tentativi di distruggere ciò che esiste nel Donbass” – ha predicato Kirill “quel Donbass nel quale c’è un rifiuto fondamentale dei cosiddetti valori che oggi vengono offerti da chi rivendica il potere mondiale” ha aggiunto, in evidente polemica con il Patriarcato di Kiev, che non riconosce l’autorità della Chiesa ortodossa di Mosca dal 1992, quando, a seguito della disgregazione dell’URSS, i cristiani ortodossi del territorio ucraino – comprese Crimea e Donbass – compirono la scissione da Mosca.

Kirill, da sempre filo-Putin, ha ieri tuonato contro l’Occidente, qualificandolo come l’impero dei consumi, dei vizi e del peccato. Naturalmente, per il Patriarca cristiano ortodosso di Mosca, il peggior peccato dell’Occidente è l’omosessualità, in particolare la lobby LGBTQ+ che organizza parate. Le marce del Pride infatti sono definite da Kirill come “violazione della legge di Dio” e l’Occidente come “il club del male“, all’interno del quale “si può accedere soltanto qualora si organizzi una parata gay“.

Il riferimento è naturalmente chiaro: Kirill attacca l’Ucraina che, seppur lontana dall’essere il paradiso dei diritti per la comunità LGBTQ+ (proprio oggi Gay.it propone un resoconto di Simone Alliva su cosa fosse l’Ucraina LGBTQ+ prima della feroce aggressione di Putin), aveva comunque permesso lo svolgimento del Pride.

Così, da un lato è necessario mantenersi vigili e ricordare che in Ucraina la comunità LGBTQ+ non se l’è mai passata benissimo- Gay.it da anni segue con assiduità le vicissitudini del Kiev Pride. Dall’altro bisogna prendere atto dell’integralismo cristiano ortodosso del Patriarca di Mosca, grandemente influente sulle politiche repressive anti-LGBTQ+ messe in atto da Putin negli ultimi anni in Russia.

Se la comunità umana non considera più il peccato  una violazione della legge di Dio – ha predicato Kirill – se gli uomini concordano sul fatto che il peccato possa essere una delle opzioni del comportamento umano, allora la civiltà umana finirà” ha proseguito, spiegando che le parate gay sono state progettate dall’Occidente “per dimostrare che il peccato è una delle variazioni del comportamento umano“.

Per questo motivo, secondo il Patriarca di Mosca, “per entrare nel club di quei paesi è necessario organizzare una parata del gay pride“. Ecco dunque il cuore ideologico-religioso della guerra di Putin. Lo spiega bene il Patriarca di Mosca, molto ascoltato dal tiranno russo. La predica di Kirill rivela più di quanto i governi occidentali siano ufficialmente disposti ad ammettere di aver intuito: “Stiamo parlando di qualcosa di diverso e molto più importante della politica. Si tratta della salvezza umana, di dove andrà a finire l’umanità. (…) Tutto ciò che dico non ha solo un significato teorico e non solo un significato spirituale. Intorno a questo argomento oggi c’è una vera guerra“.

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maschioroma 11.3.22 - 8:59

Sono fermamente convinto che le religioni, tutte nessuna esclusa, chi più chi meno, siano un danno per l'umanità. La storia è piena di guerre di religioni, piena di crimini e atrocità in nome della religione. Come diceva Luis Brunel: "Io, grazie a Dio, sono sempre stato ateo".

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