Rafał Trzaskowski è oggi il sindaco di Varsavia, la capitale della Polonia. Ma da poche settimane è diventato anche l’avversario più temuto di Andrzej Duda, l’attuale presidente. Duda fa parte del partito PiS, traducibile come Partito polacco di diritto e giustizia, apertamente anti-LGBT.
Fino a oggi Duda era sicuro di vincere, ma Trzaskowski potrebbe sorprenderlo, visti i sondaggi positivi per il sindaco, che potrebbe batterlo. Alleato della comunità LGBT, centrista, liberale e pro-UE. Insomma, un personaggio odiato dai sovranisti.
Ad oggi, Trzaskowski è visto come l’unico candidato che potrebbe davvero fermare Duda e il Pis, con la sua affermazione dei valori tradizionali, l’unione tra uomo e donna, e la politica anti europea.
Chi è Rafał Trzaskowski
La carriera nell’attivismo per il sindaco di Varsavia inizia a 17 anni. Da sempre dalla parte della democrazia, della solidarietà e dell’inclusione, nel corso degli anni è stato eurodeputato e occupato un seggio nel Parlamento polacco, per poi essere anche ministro dell’Amministrazione e della Digitalizzazione.
Nel 2018, da sindaco della Capitale polacca, ha pubblicamente mostrato la sua apertura alla comunità LGBT, partecipando alla parata del pride, con un discorso contro la discriminazione:
Varsavia è una città per tutti che non discrimina nessuno. Varsavia per tutti è un luogo in cui tutti si sentono al sicuro e assolutamente tutti possono contare sul supporto indipendentemente dal sesso, dal colore, dalla religione, dall’origine, dall’orientamento sessuale o dalle opinioni.
Per la Polonia, una svolta epocale.
I sondaggi e la data delle elezioni
Le elezioni dovevano svolgersi il 6 maggio, ma il Parlamento ha preferito rimandarle a cause del Coronavirus.
Secondo i sondaggi, Trzaskowski si attesta al 27%, mentre Duda è tra il 36% e il 41%. Con questi numeri, sarà necessario ricorrere al ballottaggio tra i primi due candidati (a meno che un candidato non raggiunga il 50% al primo turno). Il secondo turno dà già alcune sorprese, con i due sfidanti quasi allo stesso valore, al 45%. L’ago della bilancia è quel 10% di polacchi ancora indecisi.
Le elezioni dovranno tenersi entro il 6 agosto 2020, e la Polonia sa quanto sia importante questo voto per il futuro del Paese. Con questa elezione, i polacchi potranno decidere se dare una svolta epocale al loro futuro, oppure continuare con una politica corrotta, altamente omofoba e razzista. Quella che piace tanto ai sovranisti, appunto.
© Riproduzione Riservata