A pochissimi giorni dal TDOR, Transgender Day of Remembrance, giornata internazionale dedicata allle vittime dell’odio e del pregiudizio verso le persone transgender, il nostro paese continua a manifestare il proprio supporto.
È stata inaugurata a Roma, presso il Parco del Turismo, in memoria di Laura Ursaru, donna trans 27enne uccisa all’Eur nel 2017. La targa in bianco, celeste, e rosa riporta i colori della bandiera transgender ed è un gesto in memoria di ogni vittima di transfobia nel nostro paese. Non solo un gesto di supporto, ma un atto simbolico che risveglia la coscienza di ogni cittadinə, nella speranza di non venir dimenticatə ancora una volta.
“Un segno concreto e tangibile che è testimone di una città, Roma, e di Istituzioni che scelgono da che parte stare” scrive Eleonora Mattia, Presidente IX Commissione della Regione Lazio: “Dalla parte del più debole, non di chi è più forte, dalla parte della vittima non di chi è carnefice, dalla parte della consapevolezza e non dell’indifferenza, perché anche gli spazi urbani non siano luoghi di neutralità ma luoghi per combattere ogni forma di violenza“.
Sottolinea Francesco Angeli, presidente dell’Arcigay di Roma, che la targa ricorda Laura che abbiamo perso nel 2017, che abbiamo perso nel 2017, ma anche tutte quelle persone trans scomparse in Italia, evidenziando come il nostro paese detiene il primato europeo, insieme alla Turchia, del più alto tasso di omicidi transfobici.
Con l’approvazione di Paola Vaccari, Presidente della Commissione Pari Opportunità del Municipio IX, la targa ma anche un tentativo di restituire dignità e spazio a tutte quelle persone cancellate da una società che si rifiuta di cambiare. Conclude Angeli: “Da oggi immaginiamo una panchina con i colori della bandiera trans in ogni luogo dove abbiamo perso una sorella trans”.
Ma non solo: sempre a Roma è stata inaugurata “Refuge T, a Casa di Ornella” prima casa rifugio per persone transgender, non binarie, e intersessuali senza fissa dimora e vittime di abusi o violenze transfobiche.
Con il sostegno dell’ex assessora del Municipio VII, Cristina Leo e del Gay Center di Roma insieme a Programma Integra, la casa (che accoglie già due ospiti) prende il nome da Ornella Serpa, attivista transfemminista e tra le primissime militanti del Facciamo Breccia, morta nel 2008.
All’inaugurazione hanno partecipato anche Pietro Turano, attivista e portavoce del Gay Center, Valentina Fabbri presidente di Programma Integra, Francesco Laddaga presidente Municipio VII, l’assessora pari opportunità Municipio VII Adriana Rosasco, Michela Cicculli, Presidente commissione Pari Opportunità Roma Capitale, Marilena Grassadonia, Ufficio Diritti LGBT Roma Capitale, e Flavia Cardini presidente commissione pari opportunità Municipio VII.
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