Questa volta, la Russia è riuscita a spuntare tutte le caselle: oltre al sottotesto cringe del nuovo spot patriottico che dovrebbe convincere i cittadini russi a non emigrare da un paese che li vuole mandare al tritacarne, nel mix entrano anche omofobia e razzismo.
[twitter_video id=”1577768742066524168″ /]
Il video è incentrato su una coppia eterosessuale e sul loro bambino. La famiglia è su un aereo diretto in America per iniziare una nuova vita.
“Finalmente si parte. Era da tanto che volevamo farlo“, dice l’uomo a sua moglie. “Se Dio vuole, ci arriveremo bene. È un vero peccato però, è la nostra patria“, risponde sua moglie.
Poco dopo, la famiglia inizia a parlare con una donna seduta in fila davanti a loro, che descrive l’America come il paese più libero al mondo, il che la dice lunga su quanto la Russia riceva pochissime notizie sull’impressione generale che il mondo ha degli Stati Uniti.
Ed ecco il plot twist: la patriota americana non ha un marito – GASP! – ma una moglie – ULTRA GASP! – di nome Emily. Inoltre, l’allegra famigliola scopre che in America non si può mangiare carne, e che anzi il divieto inizia proprio sull’aereo.
Sì, perché mentre il patriarca è lì che annusa e scruta la propria fettina di carne invece di mangiarla come tutte le persone normali, arriva inclemente l’hostess che gli strappa la forchetta di mano e lo ammonisce cortesemente.
La signorina spiega che tale limitazione è in essere per rispettare i sentimenti dei vegetariani, in una salsa che ricorda tanto i meme deep fried a cui i boomer più tradizionalisti sono tanto affezionati. Insomma, pubblicitari russi, non vi siete inventati niente di nuovo.
E come farsi mancare anche l’invettiva razzista. Sempre il patriarca, grande protagonista di questo capolavoro Spielbergiano, è in coda per il bagno, e un uomo di colore gli passa davanti. Indignato, l’uomo tenta di rispedire l’ultimo arrivato in fondo alla fila, per poi essere prontamente apostrofato dai presenti.
“Il suo popolo è stato oppresso dai bianchi per secoli. Abbiamo un debito con tutti gli afroamericani”. Sì, insomma, al di fuori della Russia son tutti gay, di colore e vegetariani, e per giunta saltano la fila per il bagno.
La clip è stata apparentemente creata dai pubblicitari della TV di stato della Federazione Russa – braccia rubate all’agricoltura – per fermare il grande esodo iniziato dopo l’annuncio della mobilitazione parziale, secondo l’utente Twitter @KermlinRussia.
L’utente di Twitter ha affermato che il video è stato fatto circolare nel disperato tentativo di dissuadere gli aspiranti emigranti dal lasciare la Russia. La dice lunga il fatto che l’unica arma a disposizione del Cremlino sia lo spauracchio dei neri, della comunità LGBTQIA+ e – Dio ce ne scampi – dei vegetariani.
“Nella bellissima Russia di Putin, verrai costretto ad arruolarti con la forza nell’esercito e gettato in una fredda trincea con un elmetto di plastica e una mitragliatrice arrugginita sotto l’HIMARS“, ha twittato l’account di KermlinRussia.
Ma per lo meno non sarai costretto ad andare avanti a zucchine in carpione e conferenze sui diritti civili.
La gente se ne va da Madre Russia
Ma cosa ha spinto il Cremlino a sbuffonarsi in questo modo?
Ebbene, a quanto pare Putin ha riposto troppa fiducia nel cieco patriottismo dei suoi sudditi, che – non appena annunciata la mobilitazione parziale di quasi 300.000 uomini in età da arruolamento – se la sarebbero data a gambe a spron battuto verso l’Asia centrale, l’Armenia, la Georgia e la Turchia.
Secondo quanto riferisce il New York Times: “Il deflusso è iniziato a febbraio, con centinaia di migliaia di persone che se ne sono andate dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina, ma è accelerato dal 21 settembre, quando Putin ha dichiarato una ‘mobilitazione parziale’ in risposta alle sconfitte sul campo di battaglia”.
Una reazione che – secondo i dati parziali che arrivano dalla Russia – avrebbe conseguenze economiche disastrose su una situazione già delicata.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.