Manca sempre meno a Sanremo 2024, e ormai l’unica cosa che resta da svelare è la più importante: le canzoni degli artisti in gara. Dopo gli annunci relativi a co-conduttori, ospiti dentro e fuori dall’Ariston e gli ascolti dei brani in anteprima per la stampa, i fan della kermesse più famosa d’Italia scalpitano per alzare il volume della tv e farsi inondare le orecchie da una valanga di pezzi nuovi da aggiungere immediatamente alle proprie playlist. In attesa di quel momento vi facciamo fare un primo viaggio all’interno delle canzoni e, sorpresa!, – si fa per dire – vi anticipiamo che molte parlano d’amore. Amore totalizzante, che sconvolge l’esistenza e non di rado si rivela anche nel suo lato più distruttivo, quasi fosse un’arma da sfoderare in battaglia. Qua e là ci sono riferimenti a disagi emotivi e fragilità, e mancanze che pesano come macigni nel cuore di chi le sperimenta. Completano il quadro rivendicazioni orgogliose di donne libere di essere se stesse, contraddizioni incluse, e accenni all’attualità nei brani di Ghali e Dargen D’Amico. Ecco, dunque, nel dettaglio di cosa parlano le canzoni del prossimo Festival.
Qui le nostre pagelle (o per meglio dire le nostre prime sensazioni) dopo il primo e unico ascolto.
Alfa
In Vai ci sono i 23 anni del suo interprete e autore: l’entusiasmo e la volontà di prendere a morsi la vita, di sognare in grande – d’altronde il mondo è “troppo grande per pensare in piccolo” – come ha fatto lo stesso Alfa che sognava di cantare in un palazzetto ed effettivamente ci è riuscito, dal momento che da fine febbraio sarà in tour nei palasport. Un inno alla vita, con le sue carezze e gli schiaffi, e lo sguardo proiettato unicamente in avanti, verso il futuro. L’unico limite è il cielo.
Alessandra Amoroso
‘Sandrina’, come la chiamano i fan, affida a una Roma notturna le proprie riflessioni in un dialogo per forza di cose a senso unico ma che sembra essere più soddisfacente di quello che si può avere con i propri simili. Dal brano Fino a qui pare emergere infatti una certa incomunicabilità con gli altri: “Non sanno che sto male, forse nemmeno gli importa”. Pure in un volo da un grattacielo – forse metafora di un momento difficile come ce ne sono tanti nel corso di una intera vita – Alessandra, che cita persino la Sally di Vasco Rossi, rivendica il diritto di prendere le cose con una sacrosanta leggerezza. Agli occhi altrui si può apparire smarriti, l’importante è riconoscersi quando ci si guarda allo specchio.
Annalisa
Spogliarsi delle sovrastrutture è un tema da qualche anno caro ad Annalisa, che aveva iniziato ad esplorarlo già a partire dall’album Nuda. Il discorso prosegue anche nel brano sanremese, Sinceramente, nel quale l’artista ligure si prende la libertà di essere se stessa in tutte le sfaccettature: pianto, dolore, gioia.
Loredana Bertè
A 73 anni la regina del rock italiano non è più disposta a compiacere gli altri. Pur ammettendo qualche spigolosità caratteriale che può risultare respingente, l’unica persona con cui vuole fare i conti è se stessa. Ed è per questo che si definisce Pazza, come il titolo della canzone in gara: pazza sì, ma d’amore per sé dopo una vita passata a farsi del male.
Big Mama
La rabbia non ti basta è una dedica alla bambina che l’artista è stata. Dentro c’è tutta la sofferenza di chi ha toccato con mano il bullismo, la violenza, quel buio interiore “che ti mangia e non ti fa dormire”, le lacrime di chi vorrebbe avere un altro corpo. Big Mama, i cui sogni sono stati per lei un’ancora di salvezza, oggi è pronta a prendere Marianna (questo il suo vero nome) per mano e rassicurarla: “Se ti perdi segui me”.
bnkr44
A dispetto del titolo, Governo punk non vuole essere una provocazione politica. O forse non lo è in senso stretto. Ci sono però i sogni, gli incubi e i vizi di una generazione che cerca una via di fuga da una realtà che, stringi stringi, è sempre uguale (“In provincia la nebbia è la stessa dal 2003”).
Clara
La vincitrice di Sanremo Giovani lanciata da Mare fuori non può che raccontare i tormenti amorosi dei più giovani. Così in Diamanti grezzi ci sono le “ali spezzate” di una storia finita male, i due innamorati che vanno in mille pezzi e un tradimento che non è la soluzione ai problemi.
Dargen D’Amico
Onda alta è uno dei pochi, pochissimi brani in gara che affronta questioni politiche e sociali. Lo fa con lo stile ironico, qui decisamente dolceamaro, di Dargen. Ci sono le tragedie dei migranti e le guerre dei bambini. Si balla, certo, ma la ‘danza’ del finale, con il mare in tempesta mentre la nave punta verso Malta, non promette nulla di buono.
Fred De Palma
Un amore che non sembra nato sotto una buona stella quello cantato ne Il cielo non ci vuole: i due amanti assomigliano più a rivali in una guerra senza esclusione di colpi. Il lui della situazione fa mea culpa tra rimpianti e la consapevolezza che “anche se ti ho dato tutto di me ti ho fatta solo piangere”. Un amore tossico in piena regola.
Diodato
In questo caso la relazione è agli sgoccioli, forse è già finita, eppure uno dei due protagonisti cantati in Ti muovi non si arrende e cerca “l’ultima parte di me che crede ancora che sia possibile”. Poco importa se strascinare la situazione non porterà altro che rinnovato dolore: a volte bisogna toccare il fondo prima di capire che non c’è più niente da fare se non lasciare andare.
Emma
Amore anche nel brano di Emma. Un rapporto di coppia è sempre un delicato, e a volte precario, equilibrio da trovare, prima, e da preservare, poi. Come stare in Apnea, questo il titolo del brano, perché “non mi piace niente ma tu mi togli il respiro”.
Gazzelle
Frasi che sembrano già destinate alle caption dei social quelle scelte dal cantautore per Tutto qui, canzone con cui debutta a Sanremo. C’è il romanticismo del guardare insieme alla propria dolce metà il passato “addosso al muro col proiettore”, ma c’è soprattutto l’immagine semplice e ‘tenerona’ del “guardare il soffitto con te stesi sul letto col raffreddore”. Per sognatori.
Geolier
L’artista aveva detto sarebbe andato al Festival solo con un pezzo in napoletano e così ha fatto, se si esclude una sola frase in italiano. Coerente, non c’è che dire, ma star dietro al dialetto di I p’ me, tu p’ te non è per tutti. Chiediamo aiuto al coloratissimo popolo de “Il castello delle cerimonie”.
Ghali
Insieme a quello di Dargen, Casa mia di Ghali è l’altro brano che all’amore preferisce riflessioni di più ampio respiro. Una conversazione con un extraterrestre mostra i limiti della nostra realtà: dall’isolamento in cui gli smartphone ci hanno rinchiuso alle più che mai attuali guerre. “Come fate a dire che qui è tutto normale per tracciare un confine con linee immaginarie bombardate un ospedale”.
Il Tre
Davanti alle debolezze bisogna avere anche il coraggio di chiedere scusa, perché “i demoni fissi nella mia testa” possono portare a ferire e allontanare le persone che invece vorremmo avere accanto. Il rapper arriva a Sanremo con Fragili, inserendosi un filone già battuto da altri suoi colleghi che non hanno paura ad accendere i riflettori su quei nervi scoperti che alla fine, chi più chi meno, abbiamo tutti: “Siamo fragili come la neve come due crepe e so che non è facile volersi bene”.
Il Volo
Che l’amore sia salvifico ce lo hanno detto già secoli addietro i grandi poeti. Oggi, nel 2024, ce lo ricordano con Capolavoro i ragazzi de Il Volo, che cantano come il più alto dei sentimenti riesca a migliorare l’esistenza e a darle il senso più profondo: “Cadi dal cielo come un capolavoro, prima di te non c’era niente di buono”.
Irama
Il grido di dolore del cantante che in Tu no porta sul palco dell’Ariston il tema dell’assenza, quel senso di mancanza di qualcuno che non si riesce più ad avere con sé e che sfuma in ricordo.
La Sad
Autodistruttivo è la storia di un individuo (e forse di una generazione), che le tenta tutte pur di sentirsi vivo, tra problemi in famiglia, difficoltà economiche e batoste sentimentali: mix perfetto per la via dell’autodistruzione.
Mahmood
Lo aveva già fatto in Soldi, brano con cui vinse Sanremo 2020, e in Tuta gold Mahmood torna a parlare del rapporto difficile con il padre. Ma c’è spazio anche per ricordi di periferia, legami ormai logori e persino bullismo e razzismo: “Mi hanno fatto bene le offese quando fuori dalle medie le ho prese e ho pianto, dicevi ritornatene al tuo paese”.
Angelina Mango
In un mondo in cui piangersi addosso e lamentarsi sembrano diventati un must, c’è chi dice no. È Angelina Mango che in La noia fa di tutto per non lasciarsi contagiare da una esistenza piatta e insoddisfacente: così cambia città, corre incontro alla vita rischiando anche di inciampare, ma benedette siano pure le cadute e i dolori, perché “soffrire fa le gioie più grandi”.
Maninni
Cos’è Spettacolare? La ricerca della felicità, per il cantautore, porta a scoprire le piccole cose di tutti i giorni, come stringere forte la persona amata. L’elogio della semplicità.
Fiorella Mannoia
La bellezza di essere donne. Mariposa è un manifesto della femminilità declinata in tutte le sue sfaccettature, anche quelle – purtroppo – più scure di cui oggi tanto si parla e che hanno a che fare con cultura machista e patriarcato. Il finale è intriso di speranza: “Per sempre sarò libera e orgogliosa canto”.
Mr Rain
Un’assenza che si rinnova giorno dopo giorno ma anche se la persona di cui si parla non è più con noi, continua a vivere nel cuore di chi la ricorda. Due altalene, questo il titolo della canzone, pare affronti il tema del dolore dei genitori che perdono i figli.
Negramaro
È la prima volta che la band di Giuliano Sangiorgi gareggia tra i big. Per questo debutto il gruppo salentino porta Ricominciamo tutto, un brano su un amore non più fresco, ma con qualche anno sulle spalle e che per questo ha bisogno di continue ripartenze per poi ritrovarsi sempre lì, ad aspettarsi e condividere un altro pezzo di strada insieme.
Renga & Nek
L’amore è il motore di tutto, e il duo ne elenca le caratteristiche in Pazzo di te: “È stupido ma ti fa piangere, prima sorride e poi ti vuole uccidere”. In fondo non siamo nient’altro che pedine nelle mani di Cupido.
Ricchi e Poveri
La vita va vissuta nel momento in cui accade. Carpe diem, insomma, e a ricordarcelo sono una simpatica coppia di settantenni che si rincorrono su una pista da ballo sulle note di Ma non tutta la vita. Il gioco del gatto e il topo, ma con un’avvertenza: “Va bene, ti aspetto, ma non tutta la vita”.
Rose Villain
Tra le canzoni di questo Sanremo torna spesso l’immagine dell’amore come un’arma. È così anche per Rose Villain, che in Click Boom! ne parla in termini di proiettile. Quel che è certo è che quando arriva, l’amore porta scompiglio e spariglia le carte facendoci scoprire più vulnerabili e portando a galla le insicurezze: “Non ho mai avuto paura del buio, ma di svegliarmi con accanto qualcuno”.
Sangiovanni
Finiscimi è una lettera di scuse per l’ex fidanzata. L’incapacità, specie in tenera età, di controllare le emozioni può portare a fare passi falsi. Errori, bugie, ammissioni di colpe che hanno portato la storia al capolinea, ma anche la richiesta di essere capito.
Santi Francesi
I vincitori di X Factor 2022 non vogliono giocare facile. L’amore in bocca parla, ovviamente, d’amore, ma le liriche non raccontano una storia vera e propria; piuttosto dipingono immagini sensuali ammantate di un fascinoso mistero.
The Kolors
Dopo il successo di Italodisco la band capitanata da Stash tenta il bis con Un ragazzo una ragazza. Il brano fotografa il momento in cui lui incontra lei, vorrebbe provarci eppure non sa come. Poi “le labbra sulle labbra”, ma quel che succede in seguito è un mistero custodito dalla notte.
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