Stonewall, associazione LGBTQ britannica, ha lanciato la sua nona campagna Rainbow Laces, esortando le persone ad “alzarsi” e a “denunciare” la discriminazione omotransfobica che prenderà forma agli imminenti Mondiali di Calcio in Qatar.
“Mentre ci avviciniamo alla Coppa del Mondo maschile del 2022, dobbiamo ricordare che il Qatar è un Paese in cui le persone LGBTQ+ sono perseguitate semplicemente per essere sè stesse“, ha tuonato Liz Ward, direttrice di Stonewall. “Purtroppo, il campionato del mondo di quest’anno non è sicuro per tutti, motivo per cui è così importante vedere giocatori e tifosi esporsi. La Coppa del Mondo è un momento vitale per la comunità sportiva globale per alzarsi e denunciare la criminalizzazione e la persecuzione delle persone LGBTQ+ in Qatar“.
La campagna di beneficenza Rainbow Laces, che ha preso vita ieri e durerà fino al 31 ottobre, punta propio ad evidenziare questa realtà. Il 26 ottobre si terrà il Rainbow Laces Day, giorno in cui tutti gli sportivi britannici saranno incoraggiati a indossare i lacci arcobaleno per promuovere l’inclusività.
In tal senso è stato diffuso un nuovo studio di ICM/Walnut e Stonewall, che mostra come il numero di appassionati di sport che ritengono “accettabili” i commenti omofobici si sia quasi dimezzato negli ultimi cinque anni, passando dal 25% nel 2017 al 14% nel 2022. Ma è evidente quanta strada ci sia ancora da fare, per abbattere l’omotransfobia nello sport.
Solo il 40% delle persone LGBTQ+ si è detto convinto che il mondo dello sport professionistico accolga benevolmente uomini gay e bisessuali, con il 43% ad inquadrare donne lesbiche e bisessuali. Solo il 29% degli intervistati pensa invece che lo sport competitivo sia accogliente nei confronti delle persone transgender.
“Dall’inizio della campagna Rainbow Laces, abbiamo visto crescere la consapevolezza, con più di un milione di lacci arcobaleno indossati nei campi di tutto il mondo e, di conseguenza, abbiamo visto gli atteggiamenti cambiare radicalmente: la maggior parte dei britannici ora supportano gli atleti LGBTQ+“, ha aggiunto Ward. “Tuttavia, non possiamo accontentarci. Questa nuova ricerca dimostra che il pubblico riconosce che c’è ancora molto lavoro da fare per creare un mondo in cui le persone LGBTQ+ siano libere di essere se stesse sia dentro che fuori dal campo“.
In Qatar una decina di capitani indosserà una fascia rainbow per dire basta all’omotransfobia nel calcio. Nei giorni scorsi un giocatore turco che gioca in Olanda si è rifiutato di indossarla perché a suo dire “contraria alla sua religione“.
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