Rémy Bonny, attivista LGBT+ e direttore esecutivo dell’organizzazione no profit Forbidden Colours, ha mostrato sui social come gli attivisti LGBT sloveni hanno voluto accogliere i primi ministri di Ungheria e Polonia. Con una meravigliosa ‘parata’ di bandiere rainbow, posizionate proprio dinanzi all’ingresso principale del luogo in cui i due premier erano attesi.
“Slovenia Rocks!“, ha scritto Rémy, ringraziando gli attivisti che hanno così voluto marchiare il territorio dinanzi agli omotransfobici primi ministri di Polonia e Ungheria, sempre più ai margini d’Europa. Il mese scorso l’Ungheria ha approvato un disegno di legge contro la “propaganda LGBT”, criticato aspramente da tutta l’UE.
I principali leader d’Europa, Mario Draghi in testa, hanno chiesto all’Ungheria di abrogare la contestata e vergognosa legge, ma Viktor Orbán ha difeso quanto fatto dal proprio governo, perché a suo dire non riguarderebbe l’omosessualità, bensì “i bambini e i genitori”. Peccato non sia così, checché ne dicano Giorgia Meloni e Matteo Salvini che hanno incredibilmente difeso la legge ungherese.
Anche il primo ministro sloveno Janez Janša è intervenuto in difesa di Orbán, affermando che il leader ungherese dovrebbe poter esprimere le proprie idee. Secondo Janša, Orbán “ha il diritto di spiegare come prevede il futuro dell’Unione europea”. Un futuro fascista, evidentemente, orgogliosamente discriminatorio.
🏳️🌈Slovenian LGBTIQ organizations prepared a rainbow welcome to the Hungarian🇭🇺 and Polish🇵🇱 Prime ministers during their visit to Slovenia.
✊Just across the main entrance of where the meeting took place the fence was covered in rainbow flags.
Slovenia rocks! ❤️🇸🇮 pic.twitter.com/aLZzPEGjSe
— Rémy Bonny 🏳️🌈🇪🇺 (@RemyBonny) July 9, 2021
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