Con l’avvicinarsi di San Valentino, è normale veder spuntare qua e là sempre più spot pubblicitari a tema romantico. In questo periodo, tutti sembrano venir colpiti dall’inesorabile freccia di cupido, e – disingenuamente – le aziende da sempre cavalcano il trend incentrando intere campagne di marketing proprio su questa festa, tanto apprezzata dagli innamorati.
Ed è quello che ha scelto di fare anche l’Azienda per il Turismo Valsugana, che negli scorsi giorni ha pubblicato sul web uno spot in cui si vede una coppia ammirare uno spettacolare paesaggio montano. I due sono seduti su un tronco d’albero, e l’atmosfera fiabesca li spinge a scambiarsi un tenero bacio.
Nella didascalia del post Instagram, si legge:
“San Valentino si avvicina… programma la tua prossima fuga romantica in Valsugana! Goditi un panorama invernale con la tua dolce metà!”.
Non staremmo neanche a parlarne: lo spot è carino, semplice ma d’impatto. Il grosso problema è stata la reazione degli utenti dei social al fatto che la coppia protagonista sia composta da due uomini, una mossa che in molti definiscono una “rottura degli schemi”, ma che – ormai – nel 2023, dovrebbe essere normalità.
Eppure, ecco irrompere i difensori del paradigma lei-lui al grido di “sì, gli omosessuali esistono, ma preferiamo non vederli da nessuna parte”. Alcuni definiscono la scelta “forzata” e influenzata dalla lobby arcobaleno, altri si indignano sfoderando il crocifisso, altri ancora sono esperti in psicopedagogia.
“Mi faccia piacere, nuovi valori europei inquinano anche Valsugana. Nuoce ai minori questa pubblicità … a casa loro fanno quello che vogliono“, commenta un utente.
“Secondo lei una pubblicità simile cambia la mentalità delle persone? A parer mio la strada è molto, molto più lunga e difficile e parte dall’educazione, dalle famiglie, dalla scuola. Voi fermatevi alla superficie, allora una pubblicità come questa risolve tutte le discriminazioni” osserva ancora un altro utente.
Eppure, quest’ultimo punto di vista collassa su sé stesso: com’è possibile percorrere una strada lunga e difficile che comprende l’educare e il sensibilizzare senza il contributo dei media – e quindi anche del marketing?
Molti dei commenti sono oggi stati cancellati, ma gli haters si sono sfogati anche nei post che parlano della vicenda:
Insomma, ancora oggi le pubblicità che includano coppie omosessuali, in Italia, vengono ancora accolte con odio e diffidenza. Eppure, il semplice ma determinante impegno di chi non si arrende al bigottismo e continua a rompere le barriere tramite un linguaggio che parla di quotidianità e normalità è sempre ben accetto.
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