Maglia bianconera come la nostra Juventus, l’Adelaide City che gioca nel campionato australiano di calcio, in quella che noi potremmo definire la “serie B”, ha deciso di porre fine all’omofobia sugli spalti.
Il presidente dell’Adelaide City FC, Greg Griffin, ha dichiarato ufficialmente che i tifosi omofobi “non sono più i benvenuti“. Il numero uno del club si è detto “imbarazzato” per i cori anti-LGBTQ piovuti dagli spalti nel corso dell’ultima partita. “Il messaggio è semplice“, ha tuonato Griffin. “O impari giocare secondo le regole o non vieni allo stadio”. “Mi dispiace sottolineare come alcuni dei giocatori che sono venuti a Oakden in questa stagione sono stati oggetto di vergognosi cori“, ha continuato il presidente. “Questo è un qualcosa che il club non tollererà più. Ogni volta che un tifoso sboccato urla insulti omofobi e offensivi a un giocatore avversario, è sempre meno probabile che i genitori riportino i loro figli allo stadio la settimana successiva. Il futuro di questo club è con i nostri ragazzi e le loro famiglie. Sono la linfa vitale della squadra“.
La presa di posizione dell’Adelaide City arriva dopo che il Melbourne Victory è stato multato per cori omofobi dei propri tifosi nei confornti di Josh Cavallo, ad oggi unico giocatore professionistico di un certo livello e ancora in attività ad aver fatto coming out.
Il Melbourne Victory, che gioca in serie A, è stato multato di $ 5.000 dalla Football Australia, con Cavallo che aveva così commentato i cori provenienti dagli spalti: “Non ci sono parole per spiegare quanto io sia deluso. Questo dimostra che, come società, dobbiamo ancora avere a che fare con questi problemi nel 2022: non è accettabile e va fatto di più per fare in modo che queste persone vengano ritenute responsabili di ciò che fanno e dicono. L’odio non vincerà mai. Non chiederò mai scusa per vivere nella verità e per chi sono al di fuori del mondo del calcio. A tutti i giovani che hanno subito abusi omofobi, dico di tenere la testa alta e di continuare a inseguire i loro sogni. Sappiate che nel calcio non c’è spazio per questo. Il calcio è per tutti, non importa chi tu sia, di che colore sia la tua pelle o da dove tu venga“.
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