Un traguardo storico arriva dalla US Soccer Federation: dopo sei anni di battaglie legali, la federazione ha annunciato che le calciatrici e i calciatori riceveranno finalmente compensi uguali. I premi in denaro ottenuti con le vittorie ai tornei e ai mondiali verranno distribuiti in parti uguali tra le squadre quando, fino a questo momento, i giocatori maschili ricevevano un compenso più alto rispetto alle colleghe donne.
La vicenda è iniziata nel 2016 quando Megan Rapinoe, centrocampista dell’OL Reign, Alex Morgan, attaccante del San Diego Wave, e altre cinque rappresentanti hanno presentato un ricorso alla Commissione federale per le pari opportunità di lavoro. A questo è seguita una denuncia ufficiale tre anni dopo con una richiesta di risarcimento danni si sensi della legge federale sulla parità di retribuzione e del Titolo VII della legge sui diritti civili.
Le giocatrici donne del calcio statunitense hanno sempre dovuto affrontare discriminazioni e disuguaglianze. Oltre alla disparità salariale, il calcio femminile ha avuto meno risalto da parte dei media e dell’opinione pubblica, nonostante i loro risultati non fossero da meno. La squadra nazionale femminile ha infatti vinto ben quattro Coppe del Mondo, ma dal momento che unioni separate rappresentano le donne e gli uomini nelle società calcistiche statunitensi, la parte in denaro delle vittorie non è mai stata divisa equamente.
L’accordo tra le parti sulla battaglia legale è stato finalizzato lo scorso febbraio, ma solo il 18 maggio è arrivato l’annuncio ufficiale da parte della US Soccer Federation. Il nuovo piano prevede “compensazione identica per tutte le competizioni, compresa la Coppa del Mondo FIFA, e l’introduzione dello stesso meccanismo di ripartizione delle entrate commerciali per entrambe le squadre”.
La nazionale femminile ha anche vinto la parte riguardante il risarcimento danni per la somma di 24 milioni di dollari. Per quanto riguarda invece i tornei non mondiali, “entrambe le squadre guadagneranno un importo uguale del montepremi totale quando entrambe le squadre partecipano alla stessa competizione”.
Cindy Parlow Cone, il Presidente della US Soccer, ha dichiarato: «Questo è solo il primo passo verso la ricostruzione del rapporto con la squadra femminile. Ora possiamo spostare l’attenzione su altre cose, soprattutto implementare il gioco a tutti i livelli e aumentare le opportunità per le ragazze e le donne».
Tra le prime ad esprimersi sulla vittoria Alex Morgan, in prima linea in questa battaglia, che ha affermato: «È così gratificante sapere che possiamo iniziare a riparare un rapporto con l’US Soccer che è stato interrotto per tanti anni a causa della discriminazione. Poter arrivare finalmente a questo momento è come poter tirare un sospiro di sollievo».
Se possiamo gioire per il traguardo raggiungo dagli Stati Uniti, in Italia invece le cose non sono messe così bene. Le competizioni femminili hanno ancora poco risalto e ancora meno fondi. Nonostante dal 2009 il calcio femminile abbia visto un incremento del 50%, non abbiamo nemmeno uno sport femminile professionista. Il primo sarà a luglio 2022, quando si darà il via per la prima volta alla Serie A femminile. Per quanto riguarda gli stipendi, siamo ben lontani dalle cifre da capogiro che guadagnano i colleghi uomini.
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