In Ucraina scoppiano nuovamente gli scontri. L’Odessa Pride di domenica pomeriggio si è trasformato in un attacco violento da parte di gruppi neonazisti, che hanno bloccato la parata dopo 10 minuti dal suo inizio. Gli omofobi hanno pianificato un agguato, con striscioni contro il pride e spray al peperoncino.
Un’attacco che non doveva avvenire, secondo gli organizzatori dell’Odessa Pride. La Polizia aveva assicurato che non ci sarebbero stati scontri, e che la parata sarebbe stata sotto protezione. La Polizia, in tenuta anti sommossa, avrebbe dovuto blindare la marcia e assicurare il procedere dell’evento fino alla fine. Invece le squadre che seguivano la parata si sono mosse in ritardo, assistendo alle violenze degli omofobi senza muovere un dito.
Solo alla fine hanno deciso di intervenire, accerchiando i presenti al pride in modo da impedire che i neonazisti continuassero a picchiarli.
Il bilancio
Gli organizzatori hanno detto che l’Odessa Pride si è svolto per 6 anni senza problemi. Solo quest’anno c’è stato un attacco. La Polizia, dopo l’intervento, ha arrestato 16 persone. Altre 12 sono state fermate per teppismo. Alcuni erano minorenni. Una ragazza di 24 anni partecipante al pride è stata trasportata all’ospedale, dopo essere stata attaccata con lo spray urticante.
L’attacco all’Odessa Pride dimostra che anche in Ucraina prende piede un sentimento omofobo
L’Ucraina non è mai stato un Paese molto aperto nei confronti della comunità LGBT. Al momento l’omosessualità è depenalizzata, ma per il resto non esistono leggi contro le discriminazioni o unioni civili e matrimoni per coppie dello stesso sesso.
L’opinione pubblica non accetta la comunità LGBT e solo il 28% pensa che dovrebbero vivere la propria sessualità senza problemi (secondo uno studio europeo del 2010).
Nel 2015 il parlamento ha dovuto approvare una legge che vieta la discriminazione basata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere nei luoghi di lavoro, pur di entrare nell’area Schengen, ma nel 2016 ha rifiutato di sostenere la Convenzione di Istanbul. La transessualità, secondo la legge, è un disturbo psichiatrico.
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