Mentre mancano solo quattro giorni alle elezioni presidenziali negli USA, la Corte Suprema a maggioranza repubblicana si organizza per iniziare la sua battaglia contro i diritti LGBT. Infatti, con l’arrivo della giudice conservatrice Amy Coney Barrett proposta personalmente da Donald Trump, la corte potrebbe facilmente limitare certi diritti.
Il primo punto della Corte – grazie alla Barrett ora a schiacciante maggioranza conservatrice (6 a 3) – sarebbe il caso “Fulton v City of Philadelphia”. La controversia riguarda una coppia di genitori LGBT che si sono visti rifiutare l’adozione da parte di un ente di fede cristiana.
Non è la prima volta che succede e la Corte Suprema dovrà pronunciarsi proprio su questo: può un ente rifiutarsi di seguire le pratiche di un’adozione per una coppia LGBT, in nome della fede?
Il timore sulla convinzioni della Barrett
Currey Cook è un avvocato di Lambda Legal (un’organizzazione americana per i diritti civili) e ha confermato il timore delle associazioni dopo la nomina della Barrett.
“La storia e le dichiarazioni precedenti sono allarmanti” ha spiegato, poiché il pensiero della giudice repubblicana dimostrano che sarebbe “incline a concedere a determinati gruppi un permesso speciale a causa della loro fede“.
Il caso “Fulton vs City of Philadelphia”
Il caso che andrà sotto la lente della Barrett e i suoi colleghi riguarda i servizi sociali cattolici (CSS), gestiti dall’Arcidiocesi di Philadelphia, che vorrebbe rifiutarsi di offrire il loro servizio di adozione alle coppie che vanno in contrasto con la loro fede. Di conseguenza, una coppia di due uomini o due donne, non potrebbero servirsi del loro ente per adottare un bambino.
Currey Cook ha voluto evidenziare cosa produrrebbe una decisione a favore dei CSS:
Consentire alle agenzie di affidamento di discriminare le coppie dello stesso sesso manda un messaggio chiaro ai giovani LGBTQ. C’è qualcosa di inaccettabile in ciò che sono e che non sono uguali secondo la legge. Inoltre li espone a danni dovuti alla mancanza di collocamenti in una case famiglia in grado di soddisfare le loro esigenze.
Con questa decisione, non si pensa quindi al benessere del bambino, ma solamente a preservare degli ideali ormai vecchi. Ma non è certo mistero la linea anti-LGBT della Barrett, che sposta l’ago della bilancia della corte minacciosamente a destra.
Quando ha giurato, Amy Coney Barrett ha anche affermato che le sue convinzioni personali non avrebbero mai influito sulle sue decisioni. Si vedrà in questo primo caso se gli ideali anti-LGBT non prenderanno il sopravvento, dando spazio solo alla Costituzione americana.
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