L’ennesimo weekend di omofobia all’italiana si abbattuto sulla cronaca nazionale. Non solo a Roma, con un ragazzo minaccato al Pigneto, ma soprattutto a Palermo, dove due ragazzi di Torino stati aggrediti da una baby gang solo perché si tenevano per mano.
Un’ondata di odio che ha riacceso i riflettori sul DDL Zan, da mesi tenuto in ostaggio dalla Lega in commissione giustizia, con Alessandro Zan, deputato Pd, che ha nuovamente chiesto ai suoi oppositori di smetterla con l’ipocrita e insostenibile vicinanza alle vittime.
Tutti abbiamo saputo dell’aggressione vile a Palermo, ai danno di due ragazzi che si tenevano per mano. Anche basta con la solidarietà, queste persone che vengono aggredite se ne fanno poco con i messaggi di solidarietà. Adesso bisogna passare ai fatti, approvare una legge. C’è già una legge, il DDL Zan, approvato alla Camera. Basta approvarlo così com’è anche al Senato per farla diventare legge dello Stato. Non perdiamo più tempo, bisogna passare dalle parole ai fatti. Questo Paese aspetta una legge, per evitare che delle persone siano oggetto di violenza, bullizzate e discriminate per quello che sono. Basta con le parole, sì ai fatti. Approviamo il DDL Zan.
Anche Monica Cirinnà, senatrice Pd, ha chiesto a tutti i senatori di farsi un’esame di coscienza, perché l’omotransfobia è una realtà quotidiana.
Dell’aggressione di Palermo non mi colpisce soltanto la ferocia; e non mi ferisce soltanto l’umiliazione e il grande dolore di chi l’ha subita. Quello che mi sconvolge profondamente è la giovanissima età degli aggressori. Vorrei se ne rendessero conto tutti coloro che, per motivi di convenienza politica, strumentalizzano il ddl Zan, attaccando in particolare la sua seconda parte. Quella parte che vuole intervenire sull’educazione e sulla formazione, per promuovere una cultura del rispetto. Questo fa paura a chi vive di oscurantismo? Problemi loro. Noi non possiamo tirarci indietro di fronte alla costruzione di una società piu’ aperta e inclusiva.
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