Programmi della destra di Meloni, Salvini e Berlusconi: guerra ai diritti LGBTQIA+

L'analisi dei programmi di FDI, Lega e FI rivela profonda avversione ideologica contro qualsiasi diversità.

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Alle elezioni politiche del 25 Settembre 2022 la Destra – ad oggi 7 Settembre 2022 data per favorita in tutti i sondaggi – ha presentato un programma unitario (qui per visionarlo). Inoltre sia Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni (programma), sia la Lega di Matteo Salvini (programma), sia Forza Italia di Silvio Berlusconi (programma) hanno a loro volta presentato un programma proprio.

Nel programma comune delle destre manca qualsiasi riferimento ai diritti LGBTQIA+.

Fratelli d’Italia e diritti LGBTQIA+

Nella sezione dedicata alle libertà, il programma del partito di Giorgia Meloni scrive:

“Contrasto a ogni discriminazione basata sulle scelte sessuali e sentimentali delle persone, mantenimento della legge sulle unioni civili, ribadendo al contempo il divieto di adozioni omogenitoriali e la lotta ad ogni forma di maternità surrogata, nell’interesse supremo del minore”.

Quando nel 2016  furono approvate le Unioni Civili, Fratelli d’Italia ne aveva chiesto il ritiro, dopo averle fortemente combattute durante il dibattito parlamentare. Al momento del voto il partito di Giorgia Meloni abbandonò l’aula e non partecipò alla votazione. Recentemente Giorgia Meloni è parsa invece sicura di voler mantenere la legge sulle Unioni Civili e infatti così c’è scritto nel programma: “mantenimento della legge sulle unioni civili”. Può suonar strano che su un programma si scriva di voler mantenere in vigore una legge approvata, ma il partito di Meloni si candida a governare e dunque ha rivisto alcune posizioni anti-LGBTQIA+. La stessa Meloni, a Marco Marras, il ragazzo che è salito sul palco del comizio di Fratelli d’Italia a Cagliare (qui intervistato dal nostro Simone Alliva) ha confermato “Hai già le unioni civili”.

Sul Ddl Zan e l’ipotesi di una legge contro l’omobitransfobia, Fratelli d’Italia si è sempre opposta. Sono state addirittura presentate mozioni parlamentari contro l’educazione affettiva e sugli stereotipi di genere nelle scuole.

Il partito di Meloni è dichiaratamente contrario alle adozioni per le coppie omosessuali e per i single.

Meloni, insieme a Carfagna, ha depositato nella corrente legislatura una proposta di legge per perseguire penalmente le persone che contraggono una maternità mediante GPA all’estero: Si chiede di rendere la gestazione per altri reato universale. Di recente Meloni ha propagandato confusione, mettendo insieme Ddl Zan e GPA, definita “utero in affito” (leggi qui).

Meloni e Fratelli d’Italia aderiscono all’idea che esista una “teoria gender”: non si è mai capito cosa sia. Quello che si sa, è che il partito di destra che si appresta a vincere le elezioni ritiene che l’affermazione di genere sia qualcosa da combattere. Se nasci maschio, resti maschio. Se nasci femmina, resti femmina. E non c’è alcuno spazio per sfumature non binarie.

Preoccupante la posizione ideologica di Fratelli d’Italia sull’aborto: di recente un esponente del partito ha parlato di cimitero dei feti. Meloni ha dichiarato di non voler toccare l’attuale legge 194.

 

Lega e diritti LGBTQIA+

Sui diritti LGBTQIA+ il programma della Lega di Matteo Salvini schiera una netta avversione, di stampo ideologico.

Si scrive: “La famiglia va anche tutelata con politiche valoriali che ribadiscano il suo ruolo primario nella società. La famiglia è quella composta da una mamma e un papà e non da un ‘genitore 1 e 2′”.

La Lega vuole combattere contro “a decostruzione dell’identità sessuale”,  contro le “imposizioni ideologiche come l’indottrinamento gender sui minori e il cambiamento di sesso”. Sul modello di famiglia, la Lega si ispira all’Ungheria di Orban.

Anche la Lega vuole rendere la GPA reato universale. Nel programma si promuove l’impegno del partito di Salvini a “condannare pratiche come la maternità surrogata, rendendola reato internazionale, proseguendo così la strada tracciata da Matteo Salvini con la presentazione di un disegno di legge di iniziativa popolare in Cassazione”.

Qualsiasi legge di aggravante per l’odio verso LGBTQIA+, donne e persone con disabilità è avversata dalla Lega, che scrive: “Contrasteremo misure come il Ddl Zan per l’introduzione del concetto di ‘identità di genere’ e la privazione delle libertà di opinione e di parola”.

Ritorno al medioevo nel passaggio sulla difesa dei ruoli di genere. Il programma vuole promuovere la “difesa dei ruoli diversi ma complementari tra madre e padre, in contrapposizione alla cultura del ‘genitore 1 e 2′” (qui la dichiarazione di Salvini).

Argini alla fluidità di genere, incredibilmente Matteo Salvini e la Lega vogliono arginare i cambiamenti in atto nelle nuove – e non solo – generazioni. Non si capisce come, ma comunque scrivono: “contrasto all’ideologia di genere e alla fluidità in più settori della società (scuola, sport, carceri, documenti pubblici)”.

Abbracciate le teorie delle rad-fem (o terf) e cioè quelle femministe che hanno paura delle persone transgender. Il programma della Lega dice: “tutela della donna, del suo ruolo e delle misure a suo favore rispetto alle prevaricazioni delle ‘teorie gender’ e attenta opera di monitoraggio su: progetti didattici, percorsi di educazione civica, corsi per docenti, documenti ministeriali sensibili”. Un video agghiacciante di Salvini qui >

La Lega combatterà i registri di genere. Il programma avversa le “carriera alias” in quanto “procedura che introduce il concetto della fluidità di genere e determina una palese forzatura giuridica”. Si parla di “tentativo di ‘colonizzazione ideologica’ attraverso la cosiddetta teoria gender”.

 

Forza Italia e diritti LGBTQIA+

Nessun riferimento nel programma di Forza Italia alla comunità LGBTQIA+. Silvio Berlusconi ha abbandonato completamente l’idea della rivoluzione liberale del 1994. Ma del resto, Berlusconi non è mai stato un campione di diritti civili. La sua idea di stato liberale riguarda soltanto le tasse. Nel 2021 Forza Italia si è opposta al Ddl Zan, accusandolo di essere una legge che mina la libertà di parola.

Durante l’iter di approvazione delle unioni civili, davanti alla leadership fortemente liberale dell’allora premier e leader del PD Matteo Renzi, Berlusconi e Forza Italia mostrarono il proprio volto, osteggiando la proposta di legge Cirinnà. Fu soltanto grazie alla mediazione dell’allora compagna di Berlusconi, Francesca Pascale, che Forza Italia lasciò libertà di coscienza ai suoi parlamentari. La maggior parte dei quali votò contro la legge sulle unioni civili.

 

Curioso che Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi (!) vogliano difendere, come da programma unitario della destra, la famiglia naturale. In questo articolo sottolineiamo che nessun* leader della destra, nella propria vita privata, è coerente con il programma elettorale.

Sono altresì preoccupanti le amicizie della destra italiana con i paesi e i leader più omotransfobici d’Occidente e non solo. Qui potete leggere la nostra analisi su questo aspetto.

 

Qualche giorno fa vi avevamo elencato 8 cose brutte che accadranno nell’Italia di Meloni, Salvini e Berlusconi >

 

Si ringrazia il prezioso lavoro di analisi dei programmi svolto da Elena Tebano su La27maOra del Corriere della Sera. (gf)

 

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© Riproduzione riservata.

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