Il Belgio è uno dei Paesi in Europa – e nel mondo – dove i diritti LGBTQ+ sono più avanzati. Sia per quanto riguarda adozioni e matrimoni che sussidi alle coppie queer, oltre che a una concreta lotta contro la discriminazione di identità e di genere, la legislazione belga continua a fare passi da giganti. Ultima in ordine di arrivo è l’ordinanza che modifica una legge del 2019, garantendo così assegni di nascita e bonus anche alle coppie omogenitoriali formate da due uomini.
All’interno del governo belga è stata creata una task force per combattere discriminazione e violenza domestica che, soprattutto dopo la pandemia, garantisce alle donne un sussidio certo per occuparsi dei figli e conciliare il compito con il lavoro. Così erano state stabilite misure affinché eventuali alimenti dei mariti arrivino puntuali e, secondo condizioni dettate dal regolamento, sono previsti anche bonus e assegni di natalità in base al numero dei figli. Secondo la legge, approvata nel 2019, tuttavia questi sussidi sono destinati solo alle madri.
Il che significa far rientrare tra le beneficiarie anche le coppie omogenitoriali formate da due donne in cui una o entrambe compaiono come madri dei bambini. L’adozione da parte delle coppie dello stesso, d’altronde, è stata completamente legalizzata nel 2006 – dopo che nel 2003 il Belgio è diventato il secondo Paese al mondo a legalizzare il matrimonio egualitario. L’adozione delle coppie omogenitoriali è completamente equiparata a quella delle coppie eterosessuali e le coppie lesbiche hanno anche pieno accesso alla fecondazione in vitro.
Le organizzazioni e i gruppi di attivisti, tuttavia, da tempo chiedono che la legge sugli assegni per i figli venga estesa anche alle coppie omogenitoriali formate da due uomini, finora esclusi essendo gli assegni appannaggio delle sole madri. Ebbene, la commissione parlamentare di Bruxelles ha approvato la modifica della legge che d’ora in poi permetterà anche alle coppie gay di ricevere questi sussidi.
Bernard Clerfayt, ministro di Bruxelles incaricato di gestire gli assegni famigliari e promotore della modifica, ha affermato che la legge così come era stata redatta è discriminatoria: «Nega il fatto che anche due papà possano mettere su famiglia. E quindi era una situazione che doveva essere cambiata urgentemente».
Il nuovo testo dovrebbe essere approvato nella prossima sessione plenaria, ma non ci sono dubbi sul fatto che andrà in porto. In generale, tanto la società quanto il governo belga propendono per l’inclusione e da anni vengono promosse leggi e soluzioni per arginare il problema della discriminazione, comunque esistente. Protezioni in questo senso sono in vigore dal 2003 in diversi ambiti, tra cui occupazione e alloggi di abitazioni pubbliche e private, mentre dal 2014 sono stati promossi interventi anche a favore dell’espressione dell’identità di genere.
Il cambio di genere legale, infine, è concesso addirittura dal 2007. Non c’è da stupirsi, se si considera che l’ex Presidente del Belgio Elio di Rupo è apertamente gay ed è stato uno dei primi Primi Ministri di tutto il mondo a fare coming out. C’è un motivo, quindi, se il Belgio è considerato uno dei paesi più gay-friendly al mondo, e non solo per il clima di inclusione che si respira.
Come dimostra la nuova modifica sulla legge degli assegni per i figli, anche a livello legislativo la comunità LGBTQ+ è protetta e, soprattutto, ascoltata nei suoi bisogni e necessità. L’ennesimo passo avanti di una Nazione esempio in tutta Europa da cui tanti, in particolare l’Italia, potrebbero prendere esempio.
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