David Aruquipa e Guido Montaño ce l’hanno fatta. La coppia gay è stata riconosciuta ufficialmente in Bolivia, Paese dove la comunità LGBT gode di alcuni diritti, ma in cui il matrimonio tra persone dello stesso è stato vietato dopo la modifica alla Costituzione nel 2009. Tale provvedimento ha di fatto sancito che il matrimonio in Bolivia è legale solamente tra un uomo e una donna.
Dopo due anni passati tra tribunali e avvocati, David e Guido ora hanno ottenuto l’inserimento della loro unione nel registro civile, accordato infine dalle autorità della Bolivia. Secondo la legge dello Stato, infatti, il rifiuto ad approvare la loro unione civile andava contro i diritti umani.
Nessuna unione per le coppie LGBT in Bolivia
L’unione civile tra David e Guido potrebbe essere un primo passo per ottenere una legge che legalizzi le unioni tra coppie dello stesso sesso. È questo che spera il direttore esecutivo di Human Rights Watch America José Miguel Vivanco:
Le coppie gay e lesbiche sono parte integrante del tessuto sociale della Bolivia e meritano di essere riconosciute dallo stato. Tutti i registri civili in Bolivia dovrebbero smettere di trattarli come cittadini di seconda classe e iniziare a riconoscere le loro unioni.
Infatti, in Bolivia manca ancora un riconoscimento, mentre in generale i paesi dell’America Latina hanno fatto molti passi in avanti.
Ad esempio, il matrimonio tra persone dello stesso sesso è legale in Argentina, Ecuador, Brasile, Colombia, Uruguay e Messico (non a livello generale).
Tornando alla Bolivia, oltre al tema matrimonio e unioni, nel 2020 la Corte Suprema ha sancito che gli uomini gay e bisessuali che hanno rapporti possono donare il sangue. Si spera, quindi, che in futuro anche la politica boliviana si attivi per percorrere la strada dei diritti, senza permettere che le persone LGBT siano considerati ancora per molto cittadini di serie B.
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