Una presa di posizione inattesa e improvvisa. Il governo canadese ha messo in guardia i propri cittadini LGBTQ dai rischi che potrebbero incontrare viaggiando negli Stati Uniti, causa nuove leggi omobitransfobiche approvate negli ultimi 24 mesi in diversi stati d’America.
“Alcuni stati hanno promulgato leggi e politiche che potrebbero influenzare le persone 2SLGBTQI++. Controlla le leggi statali e locali pertinenti“, si legge nell’avviso diffuso martedì.
“2SLGBTQI+” è l’acronimo utilizzato dal governo canadese, con “2S” che si riferisce a Two-Spirit.
“Dall’inizio del 2023 alcuni stati USA hanno approvato leggi che vietano gli spettacoli di drag e limitano l’accesso della comunità transgender alle cure per l’affermazione del genere e la partecipazione a eventi sportivi”, ha affermato Global Affairs Canada in una dichiarazione alla CNN. “Le informazioni vengono fornite per consentire ai viaggiatori di prendere le proprie decisioni informate riguardo alle proprie destinazioni”. “Fuori dal Canada, le leggi e le usanze relative all’orientamento sessuale, all’identità di genere, all’espressione di genere e alle caratteristiche sessuali possono essere molto diverse dalle nostre”.
Non sono state menzionate leggi o politiche specifiche, né identificati stati particolari come rischiosi per la comunità.
I consigli di viaggio del governo canadese arrivano dopo l’allarme lanciato da The Human Rights Campaign, che ha dichiarato lo scorso giugno lo stato di emergenza nazionale per le persone LGBTQIA+ d’America.
“Gli americani LGBTQ+ vivono in uno stato di emergenza”, tuonarono in pieno Pride Month. “Le molteplici minacce che milioni di persone della nostra comunità devono affrontare non sono solo percepite: sono reali, tangibili e pericolose”, affermò la presidente Kelley Robinson. “In molti casi stanno sfociando in violenza contro le persone LGBTQ+, costringendo le famiglie a sradicare le proprie vite e a fuggire dalle proprie case in cerca di stati più sicuri, innescando un’ondata di crescente omofobia e transfobia che mette a repentaglio la sicurezza di ognuno di noi”.
L’avviso canadese cede poi spazio a consigli più ampi su come i viaggiatori LGBTQIA+ potrebbero essere presi di mira quando viaggiano in Paesi stranieri. “Le leggi e i costumi stranieri relativi all’orientamento sessuale, all’identità di genere, all’espressione di genere e alle caratteristiche sessuali (SOGIESC) possono essere molto diversi da quelli canadesi. Di conseguenza, potreste dover affrontare alcuni ostacoli e rischi quando viaggiate fuori dal Canada”, si legge.
“Ogni governo canadese, compreso il nostro governo, deve mettere al centro di tutto quel che facciamo gli interessi e la sicurezza di ogni singolo canadese e di ogni singolo gruppo di canadesi”, ha ribadito la vicepremier Chrystia Freeland. “Questo è quello che stiamo facendo adesso. Questo è quello che faremo sempre. Nel governo abbiamo professionisti il cui compito è quello di monitorare in tutto il mondo se ci sono pericoli particolari per particolari gruppi di canadesi. Questo è il loro lavoro ed è la cosa giusta da fare”, ha aggiunto.
Non è chiaro se il presidente degli Stati Uniti Joe Biden fosse a conoscenza in anticipo dell’avviso di viaggio. Nell’ultimo anno un numero record di progetti di legge omobitransfobici sono stati approvati negli Stati Uniti d’America, prendendo di mira in particolar modo le persone trans e le drag queen. Oltre 500 leggi anti-LGBTQ+ sono state presentate in più di 40 Stati dal 1 gennaio ad oggi. 75 sono state approvate. Dai divieti nei confronti delle drag queen, con spettacoli vietati tra Texas e Tennessee, alla contestatissima legge Don’t Say Gay della Florida.
Gli Stati Uniti si impegnano a “promuovere la tolleranza, l’inclusione, la giustizia e la dignità, contribuendo nel contempo a promuovere l’uguaglianza e i diritti umani delle persone LGBTQI+”, ha precisato mercoledì un portavoce del Dipartimento di Stato, replicando così all’avviso canadese. “Tutti noi dobbiamo continuare a svolgere questo lavoro con i nostri partner che la pensano allo stesso modo, non solo negli Stati Uniti, non solo in Canada, ma in tutto il mondo“.
In pieno Pride Month Joe Biden si è più volte speso a sostegno dei diritti LGBTQIA+, ribadendo la vicinanza della propria amministrazione alla comunità, spalancando le porte della Casa Bianca al più grande evento LGBTQIA+ mai visto prima.
La CNN ha chiesto un commento all’ambasciata americana a Ottawa ma non ha ricevuto risposta.
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