70enne cardinale e arcivescovo di Città del Messico, Carlos Aguiar ha rilasciato un’intervista a Reuters in cui ha dato il proprio sostegno alle unioni civili, ripetendo quanto fatto da Papa Francesco nell’ormai celebre documentario due mesi fa presentato alla Festa del Cinema di Roma.
Nel documentario di Evgeny Afineevsky, il Papa aveva sposato le unioni civili, sottolineando come si fosse “speso per una legge in questo senso. In questo modo, gli omosessuali godrebbero di una copertura legale. Io ho difeso norme di questo tipo“.
Il cardinale Aguiar si è ora detto “completamente d’accordo” con il Pontefice. L’arcivescovo ha anche criticato quei genitori che cacciano di casa i propri figli perché LGBT: “Questo non può essere, semplicemente non può essere”. “Se decidono per libera scelta di stare con un’altra persona, di unirsi ad essa, questa è libertà“. Un deciso cambio di rotta per il cardinale messicano, in passato sempre dicharatamente contrario al matrimonio egualitario e a trazione conservatrice. Il Messico, va ricordato, è il secondo Paese cattolico più grande dopo il Brasile per numero di cattolici, che ammontano a circa l’80% dei suoi quasi 130 milioni di persone.
Le parole del Papa avevano scatenato un putiferio, con il cardinale Muller che aveva tuonato (“le unioni civili violano i diritti umani, Papa Francesco stia attento, non è Cristo”) e il Vaticano costretto a delle ‘precisazioni’, sottolineando come Bergoglio si riferisse “a disposizioni statali e non alla dottrina della Chiesa”.
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C’è ben poco da gioire: semplicemente appoggia la linea di Bergoglio proprio perché entrambi contrari al matrimonio egualitario, a cui contrappongono e contropropongono le unioni civili.
Se le tengano pure, il nostro obiettivo deve restare la piena parità e uguaglianza di fronte alla legge che passa anche attraverso l’approvazione del matrimonio egualitario.