Non solo la Scozia, ma anche la Germania si unisce alla lista di paesi che vuole semplificare l’autodeterminazione delle persone transgender.
Come nel ddl scozzese – e dopo diversi rinvii nel 2022 – la nuova legge (che dovrebbe entrare in vigore entro l’estate 2023) sostituisce il Transsexuellengestz, norma risalente a 40 anni fa che richiede la ‘verifica’ della propria disforia di genere attraverso una valutazione psicologica e un percorso di ‘prova’, considerati ormai invalidanti per le persone coinvolte.
Senza invasivi e costosissimi iter burocratici, la nuova legislatura facilita alle persone transgender di 16 anni (e non solo dopo i 18 anni) di richiedere il cambio di genere sui documenti, in un processo di autodeterminazione che la parte conservatrice fatica a digerire, dagli ultra cattolici al Parlamento del Regno Unito.
Ma nonostante i passi in avanti, le dichiarazioni del ministro della giustizia Marco Bushmann sembrano dirci che c’è ancora parecchia strada da fare: in un’intervista con il quotidiano Die Ziet, Bushmann ha specificato che la legge sarà quasi totalmente a discrezione del contesto o il settore. Nello specifico, le donne trans potranno essere escluse dalle saune femminili, a discrezione delle clienti o il gestore.
Per il ministro chi è a capo della struttura ha la libertà di tenere conto della privacy e protezione delle clienti cisgender e quindi, tradotto, permettersi di sbattere fuori chiunque altr*.
Non solo: per Bushmann è importante anche ‘proteggere’ ogni gestore da possibili cause per il trattamento riservato, definendola “un’ operazione tecnicamente impegnativa e che deve essere elaborata a fondo” e dove tutto va ‘regolamentato in modo ordinato’.
Le parole del ministro hanno generato la furia della comunità LGBTQIA+ evidenziando come dietro la patina finto-liberale le donne transgender vengono ancora lasciate alla mercé di un sistema che non tutela e va a braccetto con la politica escludente delle TERF.
È la stessa argomentazione di JK Rowling (che recentemente ha aperto un centro anti-stupro presso Edinburgo, aperto a chiunque tranne le donne trans) e della femminista TERF Alice Schwarzer, che lo scorso Marzo 2022, definì la proposta di legge ennesima deriva di una ‘moda trans’ che porta le persone più giovani a ‘mutilare il proprio corpo’ all’insegna di un trend pericoloso.
L’ennesimo esempio di retorica transfobica che la piattaforma Die Linke.queer ha definito uno ‘schiaffo a tutt* coloro che confidavano nell’annuncio del governo federale di una tempestiva regolamentazione della legge sullo status personale”.
È proprio questa disparità che rischia di ritardare ulteriormente l’approvazione di una legge che deve essere approvata ‘senza eccezioni’ sottolineano i portavoce Luca Renner e Frank Laubenburg.
Si oppongono diametralmente Sven Lehmann, commissario del governo federale per le politiche queer e Lisa Paus, ministro della famiglia Verdi che risponde: “Il governo dovrà misurarsi con il fatto che una legge sull’autodeterminazione distrugge le discriminazioni e non ne costruisce di nuove”.
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