È un mea culpa quello della Germania. La discriminazione subita dai militari gay è stata una vergogna, e per questo saranno risarciti. È il ministro della Difesa tedesco a scusarsi in nome dello Stato, dopo aver letto uno studio commissionato dal suo ufficio riguardo la “discriminazione sistematica” nel Bundeswehr. Quest’ultimo è stato l’esercito della Germania Ovest, dal 1955 fino al nuovo millennio.
La discriminazione dei militari gay, conferma lo studio, ha impedito a quest’ultimi di fare carriera nel mondo militare, e per decenni un omosessuale non ha mia potuto ricoprire incarichi di ufficiale o sottufficiale. Inoltre, si pensava che i militari gay fossero un rischio per la sicurezza dell’esercito. Inaccettabile per un Paese come la Germania, come ha dichiarato lo stesso ministro della Difesa Annegret Kramp-Karrenbauer:
Mi rammarico molto per la pratica della discriminazione contro gli omosessuali nella Bundeswehr, che rappresentava la politica di quel tempo. Chiedo scusa a coloro che hanno sofferto a causa di tutto ciò.
L’impegno della Germania per riabilitare le persone LGBT discriminate, anche i militari gay
Lo studio che ha indagato sulle discriminazioni è solo l’ultimo tassello del lavoro che lo Stato sta portando avanti per riabilitare le persone LGBT che non hanno potuto essere sé stesse a causa delle leggi imposte nell’800 ma messe in atto soprattutto nel periodo nazista. Leggi che sono state eliminate formalmente solo 1994.
E con questo impegno, il risarcimento alle persone discriminate e anche solamente indagate è stato approvato. E anche se il denaro non può cancellare decenni di discriminazione continua, può essere un modo per dimostrare l’appoggio e la vicinanza dello Stato.
Ma le discriminazioni hanno continuato as esistere per almeno 30 anni
Il risarcimento riguarda la discriminazione dei militari gay negli anni del nazismo o dell’Unione Sovietica. Ma c’è di più. Difatti, lo studio ha evidenziato che anche se nel 1970 una corte federale aveva stabilito che l’omosessualità non era più considerato un reato disciplinare per i soldati, gli atti discriminatori sono proseguiti.
Lo studio riporta anche una lettera del 1984, in cui si richiedeva che un ufficiale – il quale aveva affermato di avere “tendenze omosessuali” – dovesse essere assegnato a “un incarico in cui non è più l’immediato superiore di soldati prevalentemente giovani“.
Il divieto di discriminazione per i militari gay è arrivato nel 2000, e solo perché un soldato omosessuale aveva denunciato l’esercito per essere stato rimosso dal suo incarico. Il ministro della Difesa dell’epoca, Rudolf Scharping, ha così eliminato la legge definitivamente, nonostante la contrarietà dei vertici militari.
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