Monica Cirinnà, senatrice Pd che aveva chiesto a gran voce le primarie interne al centrosinistra per trovare il candidato giusto per il Campidoglio, si è ieri ritirata dalle primarie stesse, finalmente ufficializzate dal segretario Enrico Letta.
Ringrazio le compagne e i compagni di Liberare Roma e Amedeo Ciaccheri, che convintamente da mesi hanno lavorato per costruire insieme a me un programma partecipato per vincere e tornare a governare Roma. Nonostante il mio ritiro dalle primarie resto comunque in campo per sostenere tutte quelle forze che a Roma portano avanti le istanze femministe, ecologiste e attente ai diritti e all’uguaglianza. Per vincere a Roma si deve ripartire con umiltà dall’ascolto, con proposte vere e concrete che rispondano alla desolazione e alla solitudine di tanta parte delle romane e dei romani. A queste istanze può rispondere soltanto la sinistra, con radicalità e coraggio. E farò in modo che questi temi entrino e restino nel dibattito per le primarie, e siano l’anima della campagna elettorale per le amministrative. Senza sinistra, a Roma, non si può vincere.
Passate 24 ore ha preso forma un vero e proprio ‘ticket’ Pd per battere Virginia Raggi e riconquistare il Campidoglio, ovvero Cirinnà – Roberto Gualtieri, candidato primario del Partito Democratico alla poltrona di sindaco.
“Insieme a Roberto per dare un nuovo futuro alla nostra città, Roma deve crescere con più ambiente più diritti. Saremo vicina ai cittadini e alle loro esigenze”, ha scritto la madre delle unioni civili sui social. “Insieme a Monica Cirinna per ridare a Roma la dignità di Capitale dei diritti, dell’ecologia e del lavoro”, ha cinguettato Gualiteri, facendo immaginare un’ipotetica corsa di coppia a Sindaco e Vice-Sindaca della Capitale.
Dal 2019 al 2021 ministro dell’economia e delle finanze del Governo Conte II, Gualtieri è sempre stato vicino alla comunità LGBT, pro diritti, tanto da ribadire con orgoglio il suo aver sottoscritto “con convinzione la piattaforma Come Out elaborata da Ilga Europe, assumendo l’impegno di battermi, al Parlamento Europeo, per i diritti umani e per l’eguaglianza delle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali (LGBTI)“. Per le europee del 2019 sottoscrisse anche la campagna VotaArcobaleno, impegnandosi a tutelare e a promuovere i diritti delle persone LGBTI+, tanto dal diventare un candidat* consigliat* da Arcigay per il suo impegno sui temi LGBTI+. Sui social, ha più volte sostenuto l’importanza e l’urgenza di una reale uguaglianza, criticando il Brunei per l’introduzione della pena di morte per gli omosessuali. Non a caso nel 2014 è stato accolto nel LGBTI Intergroup.
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