Domenica notte Jamie Lee Curtis potrebbe vincere il suo primo Oscar come miglior attrice non protagonista dopo quasi 50 anni di carriera grazie a Everything Everywhere All at Once, a poche settimane dal SAG Award sorprendentemente conquistato ai danni dell’Angela Bassett di Black Panther: Wakanda Forever. Nell’attesa la scream queen del cinema mondiale è tornata a difendere la comunità trans dopo l’ennesimo attacco politico sferrato nel fine settimana da Donald Trump, pronto a tornare alla Casa Bianca e a bandire le atlete transgender da ogni sport competitivo.
“La campagna di disinformazione va fermata“, ha tuonato Jamie Lee. “È assolutamente inaccettabile dover assistere alla normalizzazione in corso della transfobia eliminazionista. La guerra della destra contro le persone queer, in particolare le persone trans, è sia bizzarra che ripugnante. Non c’è dibattito da discutere qui. Le persone trans sono qui da sempre e non vanno da nessuna parte. Non c’è ideologia qui. È semplice. I diritti trans sono diritti umani. Tutto ciò che afferma il contrario è sbagliato“.
Parole travolte da like e commenti, con l’attrice che ha chiesto anche l’attenzione dei propri follower all’ondata di leggi omotransfobiche presentate dai repubblicani in tutti gli Stati d’America. Centinaia in pochi mesi. “Solo quest’anno sono state proposte più di 400 leggi anti-LGBTQ. Questo è uno stato di emergenza“, ha scritto Curtis nel weekend. “La strategia è quella di contestare questi progetti di legge e farli arrivare alla Corte Suprema conservatrice in modo tale che possa emettere un giudizio che definisca legalmente inesistenti le persone trans e non binarie, smantelli le protezioni legali che abbiamo e riporti i nostri diritti indietro di decenni“. Curtis si è soffermata su alcuni Stati che hanno approvato e/o presentato leggi transfobiche nell’ultima serttimana. “Il Tennessee e il Mississippi hanno vietato l’assistenza che afferma il genere per i giovani trans. Sono state introdotte almeno 15 nuove leggi anti-trans e 37 sono state proposte negli Stati di tutto il paese, tra cui Florida, Georgia, Iowa, Maine, Missouri, Ohio e Texas“.
64 anni, Curtis, figlia di Tony Curtis e Janet Leigh nonché madrina di Jake Gyllenhaal, è da anni fiera attivista a difesa della comunità LGBTQI+, soprattutto dopo il coming out della figlia come donna trans. Sarà proprio Jamie Lee ad officiare le nozze di Ruby Guest e dell’amata Cynthia, nel giardino di casa, esattamente come già avvenuto con l’altra figlia Annie Guest. “Entrambe le mie figlie si saranno sposate nel mio cortile, il che mi fa piangere”, ha rivelato Curtis lo scorso anno.
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