La Florida corre spedita verso l’approvazione della legge che vieta la discussione sulla sessualità nelle scuole. Una legge ribattezzata “Don’t Say Gay” dagli attivisti LGBTQ+ d’America, e di cui vi abbiamo parlato ieri, che ha scosso anche Joe Biden. Il presidente degli Stati Uniti d’America è infatti tornato ad esprimere la propria vicinanza alla comunità LGBTQ+ a stelle e strisce, prendendo le distanze dalla contestata proposta.
“Voglio che ogni membro della comunità LGBTQI+, in particolare i bambini che saranno colpiti da questo odioso disegno di legge, sappia che sei amato e accettato proprio come sei. Ti guardo le spalle e la mia amministrazione continuerà a lottare per la sicurezza che meriti”.
Il tanto contestato disegno di legge è sponsorizzato dal senatore dello stato repubblicano Dennis Baxley. Gli attivisti LGBTQ+ temono che se il disegno di legge 1834 dovesse diventare realtà andrebbe a limitare qualsiasi discussione o lezione sull’identità, sulla storia della comunità queer e l’oppressione che ha dovuto affrontare nel corso dei decenni.
L’8 febbraio l’account della Casa Bianca aveva preso posizione twittando contro “i politici conservatori” della Florida che “hanno proposto una legge progettata per attaccare i bambini LGBTQI+“. “Invece di rendere più difficile la crescita dei più giovani, il Presidente USA lavora sul mantenere aperte le scuole e sostenere la salute mentale degli studenti”.
Il disegno di legge afferma che le scuole potranno “non incoraggiare la discussione sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere nelle classi primarie o in un modo che non sia appropriato all’età o allo sviluppo degli studenti”.
“Questo disegno di legge serve a difendere la responsabilità più impressionante che una persona possa avere: essere un genitore”, ha dichiarato Joe Harding, mentre il governatore della Florida Ron DeSantis ha affermato: “Abbiamo visto casi di studenti a cui diverse persone a scuola dicevano: ‘Oh beh, non preoccuparti, non scegliere ancora il tuo sesso, fai tutte queste altre cose’. Non dicono ai genitori di queste discussioni che stanno accadendo. È del tutto inappropriato”.
Il disegno di legge scatenato proteste in tutto lo Stato, con circa 100 persone scese in piazza il 1° febbraio per contestarlo. Nel 2021 Joe Biden ha più volte ringraziato la comunità LGBTQ e promesso tutele per le persone transgender, fino al giorno suo insediamento mai citate in un discorso inaugurale presidenziale. Ha immediatamente cancellato l’indecente divieto voluto da Donald Trump alle persone transgender nell’esercito, ha nominato la dottoressa trans Rachel Levine sottosegretaria alla sanità, ha trasformato Pete Buttigieg nel primo ministro dichiaratamente gay d’America, ha firmato uno storico memorandum per i diritti LGBTQ a livello globale, ha nuovamente concesso l’autorizzazione alle ambasciate USA di issare la bandiera rainbow, ha trasformato il Pulse in memoriale nazionale contro l’omotransfobia, ha nominato la prima ambasciatrice USA apertamente lesbica di sempre e ha ribadito l’urgenza di porre fine all’omotransfobia.
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