Leandro Manuel Emede è un fotografo e regista che ha fondato a Milano con Nicolò Cerioni, suo compagno nonché padre dei suoi due figli, lo studio Sugarkane. Dopo aver studiato graphic design e produzione cinematografica musicale alla Scuola di Arti Cinematografiche della University of Southern California di Los Angeles, e aver lavorato al fianco di Oliviero Toscani dal 2006 al 2010, Emede ha realizzato video per Jovanotti, Franco Battiato, Laura Pausini, Nesli, Emma Marrone, Orietta Berti, Gianni Morandi, lavorato per Giorgio Armani e realizzato decine di servizi fotografici, copertine, campagne pubblicitarie per Netflix.
Papà di Blu e Libero, nati grazie alla gestazione per altri, Leandro è ieri comparso in tv, evento più unico che raro, nel corso de Le Iene. Un monologo tutto dedicato alle famiglie omogenitoriali e a quei figli che il governo Meloni vuole discriminare, limitandone i diritti.
“È una vita che ci sentiamo dire “non è una priorità”. Una legge contro l’omotransfobia? Non è una priorità. Il matrimonio egualitario? Non è una priorità. La garanzia per persone come me e Nicolò di crescere i nostri figli in una famiglia legittimata come tutte le altre? No, nenche questa è una priorità. Non è mai una priorità discutere dei nostri diritti, ma lo diventa improvvisamente quando qualcuno quei diritti li ottiene perché qualcun altro con molto coraggio li riconosce. E allora sì che diventa una priorità. Diventa una priorità negarli“.
Ed è qui che Emede ricorda quanto avvenuto in questo mese di marzo, con il Governo Meloni all’attacco delle famiglie arcobaleno, con l’intimidazione ai sindaci di non registrare i figli delle coppie omogenitoriali.
“Quanto successo nelle scorse settimane è un fatto gravissimo. Per una scelta ideologica, un calcolo politico, i nostri figli sono stati privati di un loro diritto. Il diritto ad avere una famiglia. Si vuole ridurli a figli di un Dio minore, di un amore minore, se non sbagliato contro natura. Si prospetta la stepchild adoption, cioè l’adozione del figlio biologico del coniuge, come la panacea di tutti i mali, e mi sembra già sentirli dire “accontentatevi, cosa volete di più”. Noi vogliamo solamente una corretta trascrizione anagrafica per i nostri figli, la garanzia di poterli crescere in una famiglia riconosciuta. Una garanzia che oggi c’è in quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea. Non sarà una posizione ideologica a fermare il tempo, nè a riportarlo indietro a prima che questi bambini nascessero. Loro sono qui, sono con noi e chiedono i loro diritti. Loro sono e noi siamo cittadini italiani e vogliamo che ci venga riconosciuta la stessa dignità di tutti gli altri. Non lo dico io, non lo diciamo noi, lo dice la nostra Costituzione“.
Leandro Emede e Nick Cerioni sono diventati in pochi anni la coppia d’oro dello show business italico. Cerioni è lo stylist più famoso d’Italia. Ambito, chiacchierato, imitato, ha imposto uno stile trasformando il palco di Sanremo in un perenne spettacolo teatrale. Emede è invece colui che fotografa, inquadra, registra. Da oltre 15 anni insieme, nelle ultime settimane hanno deciso di battersi per i figli delle coppie omogenitoriali come la loro. “I diritti civili sono di tutti, destra e sinistra: continueremo a lottare”, ha tuonato sui social Cerioni 10 giorni fa. Ieri è toccato a Leandro, in tv, su Italia1, ricordare al governo e agli ultra-cattolici quanto male stiano facendo a minori che non sono figure astratte bensè persone reali, che già esistono, sono tra noi. Discriminati tra i discriminati.
Il 12 maggio a Torino ci sarà una grande manifestazione nazionale con i primi cittadini in primissima fila al grido “Lasciateci tutelare i bambini“. 7 di loro hanno ieri scritto al Governo, chiedendo un urgente incontro e ribadendo l’intenzione di voler disobbedire a Meloni e Piantedosi, continuando le trascrizioni.
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