L’Estonia ha approvato il matrimonio egualitario. Ad annunciarlo è la premier estone Kaja Kallas, che su Twitter scrive:
È ufficiale: l’Estonia ha legalizzato l’uguaglianza del matrimonio. Ci uniamo alle altre nazioni nordiche con questa decisione storica. Sono orgoglioso del mio paese. Stiamo costruendo una società in cui i diritti di tutti sono rispettati e le persone possono amare liberamente. La decisione entrerà in vigore dal 2024.
È il primo stato baltico ad approvare il matrimonio anche per le coppie omosessuali. Nella capitale Tallin, il parlamento estone ha votato e approvato il provvedimento, a due mesi dall’insediamento del governo di coalizione liberale e nove anni dopo che il paese aveva approvato le unioni civili.
Il matrimonio tra persone dello stesso sesso è legale in gran parte dell’Europa occidentale, ma non nei paesi dell’Europa centrale che un tempo erano sotto il dominio comunista e membri dell’alleanza del Patto di Varsavia guidata da Mosca, ora membri della NATO (Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia) e dell’UE (Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Finlandia).
“Il mio messaggio (all’Europa centrale) è che è una lotta difficile, ma il matrimonio e l’amore sono qualcosa che devi promuovere“, ha confidato all’agenzia stampa Reuters il primo ministro Kaja Kallas dopo il voto.
It’s official: #Estonia has legalised marriage equality. We join other Nordic nations with this historic decision.
I’m proud of my country. We’re building a society where everyone’s rights are respected and people can love freely.
The decision will enter into force from 2024. pic.twitter.com/tQJdO70eEo
— Kaja Kallas (@kajakallas) June 20, 2023
Già lo scorso Aprile la premier Kaja Kallas aveva promesso di legiferare per il matrimonio tra persone dello stesso sesso “il più velocemente possibile”.
Qualche giorno fa il presidente del parlamento estone, Lauri Hussar, aveva rimarcato la promessa di approvazione entro la fine dell’estate. Ma l’attesa è stata più breve del previsto. “Abbiamo un governo liberale, abbiamo il Partito riformatore liberale, abbiamo i socialdemocratici e io stesso appartengo al partito Estonia 2000: siamo gli unici ad aver presentato il matrimonio tra persone dello stesso sesso nel programma. Quindi, penso che lo faremo“. E così è stato.
L’approvazione del matrimonio egualitario in Estonia ha un significato importante dal punto di vista geopolitico e segna un’avanzata dello stato di diritto delle democrazie liberali nell’area che fu sotto lo scacco oppressivo dell’Unione Sovietica e sulla quale la Russia di Vladimir Putin ha evidenti mire espansionistiche, come dimostra l’invasione in Ucraina.
È di questi giorni la notizia che Putin ha innescato un’escalation repressiva senza precedenti verso la popolazione LGBTQIA+ russa, vietando per legge la transizione di genere e bollando come “malate mentali” tutte le persone LGBTQIA+. L’intento di Putin è di presentare il regime russo come l’alternativa alla “decadenza occidentale“. La guerra all’Ucraina è, nei fatti, soltanto il primo passo delle mire espansionistiche russe, in opposizione all’avanzata delle democrazie occidentali, accusate da Putin di utilizzare la Nato per aumentare l’influenza occidentale sui territori ex comunisti.
Ma le mire di Putin trovano forte opposizione da parte di popoli che si sono autodeterminati. L’Ucraina ha recentemente approvato una legge anti-omobitransfobia sui media e si appresta, grazie a una petizione, ad approvare una legge sulle unioni civili, Tra pochi giorni a Kiev, in Ucraina si svolgerà il primo festival di cinema LGBTQIA+. ieri Putin ha definito il presidente ucraino Zelensky la “vergogna degli ebrei”.
Stati membri dell’Unione Europea a Giugno 2023: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria.
Stati membri della Nato: Belgio, Bulgaria, Canada, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Ungheria. (fonte: camera.it)
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