56enne membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato del Wyoming dal 2017, Elizabeth Lynne “Liz” Cheney Perry ha appena perso la rinomina alle primarie repubblicane contro Harriet Hageman, ma ora starebbe puntando alla Casa Bianca nel 2024, sfidando proprio Donald Trump e il suo ex vicepresidente Mike Pence.
Figlia di Dick Cheney, vicepresidente degli Stati Uniti dal 2001 al 2009 sotto la presidenza di George W. Bush, Liz è stata tra i dieci repubblicani che alla Camera hanno votato per mettere sotto accusa Trump, in relazione all’assalto al Campidoglio del 6 gennaio del 2021. Da allora l’ex tycoon le ha dichiarato guerra. Lo scorso ferragosto Cheney ha subito una schiacciante sconfitta alle primarie e perderà il suo seggio al Congresso degli Stati Uniti, ma ora vorrebbe rilanciare la posta candidandosi alle primarie repubblicane per le elezioni del 2024, promettendo che farà “tutto il necessario” per impedire a Trump – che a suo dire rappresenta “una minaccia e un rischio molto grave” per gli Stati Uniti – di ridiventare presidente.
Sul fronte LGBTQ+, dinanzi ad una potenziale Liv Cheney presidente degli Stati Uniti d’America, cosa dovremmo aspettarci? In passato Liv si è opposta al matrimonio egualitario, per poi pentirsene e confessare di aver sbagliato. Posizioni contrarie alle nozze tra persone dello stesso sesso che alimentarono una profonda spaccatura tra lei e sua sorella Mary, apertamente lesbica e felicemente sposata con una donna. Persino suo padre Dick, spalla di Bush Junior, aveva espresso il proprio sostegno al matrimonio tra persone dello stesso sesso.
“Amo molto mia sorella“, ha successivamente detto Liz. “Amo moltissimo la sua famiglia e ho sbagliata. È una questione molto personale per la mia famiglia. Credo che la mia famiglia avesse ragione”.
Cheney ha poi confessato come l’aver incontrato una donna trans abbia profondamente cambiato la sua prospettiva sui diritti LGTBQ+. Ha ricordato come la giovane donna non “si sentisse al sicuro perché transgender”, precisando come “nessuno dovrebbe sentirsi non al sicuro“.
Liz Cheney ha recentemente votato a favore del Respect for Marriage Act, che andrebbe a proteggere il matrimonio tra persone dello stesso sesso da eventuali decisioni contrarie della Corte Suprema, nel caso in cui i giudici repubblicani dovessero decidere di ribaltare anche la sentenza Obergefell v Hodges, come fatto con la sentenza sull’aborto Roe vs Wade lo scorso giugno.
Nel 2021 Cheney ha votato contro l’Equality Act, che vieterebbe la discriminazione anti-LGBTQ+ a livello nazionale, e ha inoltre sostenuto i divieti relativi all’aborto, respingendo un disegno di legge contro la brutalità e la discriminazione razziale da parte della polizia e opponendosi all’ampliamento dell’Affordable Care Act, riforma sulla sanità USA voluta da Barack Obama.
Dovesse davvero candidarsi, Cheney andrà a sfidare Donald Trump, che in 4 anni di presidenza ha pubblicamente attaccato la comunità LGBTQ+ in 200 occasioni, dando così forma alla presidenza più omotransfobica di sempre. Da quando ha lasciato lo Studio Ovale, il tycoon non si è certamente fermato, tornando ad alimentare odio transfobico nei confronti delle atlete transgender, che lui vorrebbe bandire a livello nazionale.
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