Nei giorni scorsi Loredana Bertè ha firmato un articolo per ReWriters in difesa dell’aborto, intitolandolo “Il corpo è mio e lo gestisco io. A costo di riprendere le botte!”. All’interno del pezzo la cantante si è scagliata contro la manifestazione pro-life andata in scena nei giorni scorsi a Roma, con Simone Pillon tra gli organizzatori. “Mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo, dopo 44 anni ancora persone (soprattutto uomini) che vogliono decidere del corpo di una donna”, ha scritto Bertè, che ha così fatto risorgere un mai dimenticato slogan femminista degli anni ’70, “il corpo è mio e lo gestisco io”, sottolineando come in quanto donna “sono una persona fisica con dei diritti, un embrione non è ancora una persona, possono esserci mille motivi per cui decido di abortire”.
“Ricordo ancora il giorno in cui andammo a votare a favore dell’aborto, nel 1978, il mio amico Albertino Marozzi ed io, all’uscita dei seggi, siamo stati presi a sassate, catenate, calci e pugni da un gruppo di squadristi di estrema destra”, ha scritto Loredana. “Questo per dire che come ho preso le botte per far approvare la legge sull’aborto, sono pronta a riprenderle per difenderla e mantenerla! Quindi sono coerente con me stessa ed il mio pensiero: la libertà personale e il diritto di scelta vengono prima di tutto. Scegliamo di essere libere e di esserlo in modo sicuro”.
Parole che hanno suscitato l’immancabile replica del senatore leghista. Simone Pillon, via social, ha così risposto alla cantante: “Vorrei tranquillizzare la Bertè, che se la prende con me per aver difeso la vita dei bambini. Cara Loredana, qui le botte non le rischi certo tu, ormai asservita al pensiero unico. Qui rischia, e di brutto, chi osa opporsi alla strage degli innocenti. Possibile che proprio tu, donna, non senta il desiderio di metterti dalla parte dei bambini che ogni giorno vengono fatti a pezzi nel grembo della loro mamma e gettati nei bidoni dei rifiuti ospedalieri? È questo il diritto che vuoi difendere? Pensaci. Magari ci regalerai una canzone sulla bellezza della vita! PS. il corpo è tuo, e puoi farne ciò che ti pare, ma il corpo del bambino non è tuo, è suo. Lasciamolo stare”.
Immancabile la controreplica di Loredana, che ha orgogliosamente rimarcato le distanze tra lei, il suo pensiero e quello del senatore leghista. “Pillon mi attacca perché non è d’accordo con me. Menomale, se fosse stato d’accordo con le mie parole mi sarei preoccupata”, ha precisato Bertè. “On. Pillon, si tranquillizzi: io non ho attaccato lei, sarebbe tempo perso e se non l’ho fatto in tutti questi anni in cui lei si esprimeva nel suo solito modo…non lo faccio certo ora. Sto solo difendendo non un ‘pensiero unico’ (come lo definirebbe un complottista, alimentando una propaganda ridicola quanto pericolosa), ma il mio pensiero di donna libera che, insieme ad altri, tanti italiani si è battuta per far riconoscere una legge sacrosanta. Quindi dorma pure tranquillo, Pillon, non è proprio nei miei pensieri”.
Colpito, e affondato.
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