Le Elezioni di metà mandato negli Stati Uniti d’America del prossimo 8 novembre saranno le più dichiaratamente LGBTQI+ di sempre. A due anni dalle elezioni presidenziali che hanno visto Joe Biden battere Donald Trump, negli Stati Uniti si vota per il Congresso e per alcuni dei governatori dei singoli Stati.
Ebbene quest’anno ci saranno 678 candidati apertamente LGBTQ+ sulle schede elettorali. Mai stati così tanto. +18%,1 rispetto alle elezioni del 2020, secondo un rapporto del comitato di azione politica LGBTQ Victory Fund. Un totale di 1.065 candidati LGBTQ+ si sono presentati alle primarie, con 678 di questi arrivati al ballottaggio. Per lo più, neanche a dirlo, democratici. In tutti gli Stati Uniti d’America ci sarà almeno un candidato dichiaratamente LGBTQI+. Non era mai accaduto prima.
“Gli elettori sono stufi e stanchi dei continui attacchi lanciati quest’anno contro la comunità LGBTQ“, ha affermato Annise Parker, presidente e amministratrice delegata del Victory Fund ed ex sindaca di Houston. “I bigotti vogliono che restiamo a casa e stiamo in silenzio, ma i loro attacchi gli si stanno ritorcendo contro, tanto da motivare una nuova ondata di leader LGBTQ a candidarsi“.
Negli ultimi 12 mesi oltre 300 leggi omotransfobiche sono state presentati in tutti gli Stati Uniti d’America. Soprattutto gli Stati a guida repubblicana stanno cavalcando con orgoglio la transfobia, presentando leggi dichiaratamente transfobiche. La legge “Don’t Say Gay” della Florida, orientata a vietare qualsiasi lezione sulla storia LGBTQI+ nelle scuole, potrebbe persino diventare nazionale, se i repubblicani dovessero tornare alla Casa Bianca. Nell’attesa, alla Camera è già stato presentato un disegno di legge ad hoc.
In alcuni Stati si potrebbe anche scrivere la storia. Se Becca Balint dovesse vincere nel Vermont, diventerebbe sia la prima donna che la prima persona apertamente LGBTQ+ eletta al Congresso per lo stato del Vermont. Maura Healey e Tina Kotek, candidate al governo del Massachusetts e dell’Oregon potrebbero invece diventare le prime governatrici dichiaratamente lesbiche del Paese. 11 giorni al voto di Midtern, 11 giorni per fare la Storia.
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