E venne il giorno. A tre anni dall’ultima edizione pre-pandemica, Roma si appresta ad un autentico bagno di folla. Il Pride capitolino è da sempre il più partecipato d’Italia, con Elodie madrina di un’edizione che si annuncia roboante. Previsioni alla mano, si aspettano centinaia di migliaia di persone in strada. Percorso tradizionale, con partenza da Piazza della Repubblica alle ore 16, con 21 colorati carri che spareranno musica a tutto spiano, e arrivo a Piazza Venezia, dopo aver costeggiato il Colosseo. A pochi metri, al Circo Massimo, concertone serale di Vasco Rossi, con i fan del Blasco che potrebbero unirsi al chiassoso e festoso Pride capitolino, per la 3a volta nella sua quasi trentennale storia accompagnato dal sindaco della città eterna, Roberto Gualtieri. Elodie canterà direttamente dai carri, attraverso quattro ‘tappe’ che la vedranno regina assoluta della manifestazione.
A Genova partenza alle ore 16:00 da via San Benedetto e arrivo in piazza De Ferrari, al grido “Siamo fuori”. “Per le strade – spiegano gli organizzatori – con i carri in un corteo colorato, con la voglia di ballare insieme, di sentirci comunuità. Visibili, fantastici, partigiani delle differenze, senza uniformi e senza divise, assieme a chi crede nella indivisibilità dei diritti, nell’inclusione, nell’accoglienza e nell’autodeterminazione sui corpi, sulla salute, sulla sessualità, sull’amore“.
A Bergamo ritrovo alle ore 14:30 in piazza Marconi, in presenza della consigliera provinciale Romina Russo e dell’assessora comunale Marzia Marchesi. Padrini della manifestazione Cristian De Florio e Carlo Tumino, i papà per scelta di Juju e Seba. A fine Pride, tutti all’Edoné di Bergamo, dove ci sarà un palco per live e interventi politici.
A Dolo, partenza dagli impianti sportivi a partire dalle 17, per quello che sarà il 2° Pride della Riviera del Brenta. Il Primo in movimento dopo il sit-in dello scorso anno. Arrivo in piazza Cantiere, nel centro della città.
Domani, domenica, Pride a Novara, con raduno alle ore 16 in Largo Pastore. “Prosegue la mobilitazione del Pride Month“, ha dichiarato Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, “con cinque nuovi appuntamenti di rivendicazione e di orgoglio. Manifestiamo con ostinazione e con la convinzione di condurre battaglie che portano benefici a tutte e tutti. I quasi cinquanta pride italiani di quest’anno, un record in Europa, sono il contrappeso del nulla di fatto della politica. Esiste in Italia un’emergenza diritti che riguarda le persone lgbtqi+ e tutti i gruppi sociali discriminati. Lo voglio sottolineare: è un’emergenza, che provoca solitudine, fragilità, violenza, abbandono, ostacoli. Affrontiamola come affrontiamo tutte le altre emergenze, con lo sguardo fisso alla misurazione dei risultati. Le parole non bastano più da molto tempo.”
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