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L’ondata anti-LGBT e anti-trans* negli Stati Uniti non si ferma: è il turno di Florida e Texas

La Florida approva la legge “Don’t Say Gay” e il Texas paragona i trattamenti per l’affermazione di genere agli abusi su minori: agghiaccianti le dichiarazioni

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L’ondata di leggi anti-trans* e anti-LGBT negli Stati Uniti continua implacabile nella sua corsa. Tra le otto proposte che sono state presentate da inizio anno, la più grave e pericolosa è appena stata approvata mentre da uno degli Stati più conservatori arriva un ordine investigativo che altro non ha, se non dell’agghiacciante.

Sono la Florida e il Texas ad essere finiti nel mirino delle polemiche, attaccate su più fronti da comunità LGBTQ+, attivisti, politici liberali e personaggi dello spettacolo.

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Elliot Page è stato tra i primi a pronunciarsi contro i provvedimenti degli scorsi giorni

In Florida, la proposta di legge HB 1557, conosciuta come Don’t Say Gay, è stata approvata nelle scorse ore dalla Casa dei Rappresentati della Florida. Era l’ultimo passo che mancava affinché il disegno di legge potesse essere messo in atto e sarà attivo dall’anno accademico 2022-2023. “Don’t Say Gay” era stata proposta dal senatore Dennis Baxley e vieterà le discussioni sulla sessualità e sulle questioni di genere nelle scuole, oltre a mettere in pericolo la salute mentale degli studenti che non hanno ancora fatto coming out con i genitori, ai quali potrà essere rivelato anche contro la loro volontà.

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Le proteste in Florida contro la legge Don’t Say Gay

Negli scorsi giorni, però, la crisi Ucraina ha oscurato un altro provvedimento che, direttamente dal Texas, ha fatto rabbrividire.

Il governatore texano Greg Abbott, infatti, ha ufficialmente ordinato indagini approfondite sulle cure per l’affermazione di genere. Il motivo? Secondo Abbott, le procedure mediche per i giovani transgender sarebbero paragonabili agli abusi sui muri, e come tali andrebbero trattate.

«Poiché il Dipartimento della famiglia e dei servizi di protezione (DFPS) del Texas è responsabile della protezione dei bambini dagli abusi, con la presente invito la vostra agenzia a condurre un’indagine tempestiva e approfondita su tutti i casi segnalati di queste procedure abusive nello Stato del Texas»

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Il governatore del Texas Greg Abbott

Così si legge nella nota diffusa ufficialmente, a cui segue: «Tutti i professionisti autorizzati che hanno contatti diretti con bambini che potrebbero essere oggetto di tali abusi, inclusi medici, infermieri e insegnanti dovrebbero denunciarlo immediatamente o incorrere in sanzioni penali».

Nel mirino delle indagini non solo i medici e gli stessi ragazzi, ma anche i genitori che permettono ai figli di sottoporsi a questi trattamenti.

Attaccati  oltre ai trattamenti medici più avanzati anche quelli legati alla pubertà e alle cure ormonali, che corrispondono al primo passo nel percorso di transizione per milioni di giovanissimi. I CDC americani, i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, hanno infatti diffuso dati secondo cui circa il 60-70% delle persone trans* assume ormoni, mentre solo 20-40% ha subito anche un intervento chirurgico. Il provvedimento colpirebbe quindi una larga parte della popolazione transgender dello Stato.

Il governatore è stato supportato anche da Ken Paxton, procuratore generale del Texas, il quale ha affermato che le procedure mediche in questione sarebbero una violazione della legge statale.

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Proteste in Texas per difendere i giovani e gli studenti trans* e le loro famiglie

Il provvedimento è stato immediatamente respinto dalla Casa Bianca, che ha rilasciato una dichiarazione attraverso i suoi portavoce: «Le famiglie dovrebbero avere il diritto di cercare un’assistenza sanitaria che consenta ai giovani di vivere una vita sana e realizzata. I funzionari conservatori del Texas e di altri stati del paese dovrebbero smettere di inserirsi nelle decisioni sanitarie che creano inutili tensioni tra i pediatri e i loro pazienti»

«Nessun genitore dovrebbe affrontare l’agonia di un politico che ostacola l’accesso alle cure salvavita per i propri figli»

Intanto però, le dichiarazioni di Abbott hanno messo in allarme gli attivisti: per il momento l’ordine è solo quello di eseguire delle indagini sulle famiglie, ma il rischio che tutto ciò si trasformi in una legge contro i trattamenti per l’affermazione di genere rischia di nascondersi dietro l’angolo.

Nonostante le promesse fatte dal Presidente Biden in campagna elettorale, il clima d’odio e persecuzione che attraversa gli Stati più conservatori non sembra intenzionato ad affievolirsi. Anzi, in molti l’hanno già definita una vera e propria crociata transfobica e anti-LGBT.

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