Le persecuzioni omosessuali con l’avvento del Cristianesimo
Come probabilmente già saprai, prima che il Cristianesimo nascesse e si espandesse, l’omosessualità veniva trattata come una “variante naturale del comportamento umano”, per utilizzare una definizione che nel 1990 ha dato l’OMS. All’epoca chiaramente i concetti di omosessualità ed eterosessualità non esistevano: l’opposizione era più che altro data da una sessualità attiva (che veniva esercitata da uomini adulti e liberi) ed una sessualità passiva (quella di soggetti considerati inferiori, come donne ed adolescenti).
A differenza delle società basate sul Cristianesimo, i nostri antenati grecoromani non avevano motivi religiosi ed ideologici per perseguitare coloro che preferivano i rapporti con persone dello stesso sesso, seppur comunque ritenessero minacciosi per la convivenza civile i comportamenti sessuali di qualsiasi tipo e ci fossero delle proibizioni (non è poi così vero che nel mondo classico si era completamente liberi di vivere i propri istinti).
Con l’avvento del Cristianesimo, come afferma Eva Cantarella in “Secondo natura: la bisessualità nel mondo antico”, si giunge a “formulare una condanna globale dei rapporti fra persone dello stesso sesso”. L’omosessualità diventa “contro natura” rispetto all’adulterio e alla fornicazione tra uomo e donna che sono solamente “contro la legge”.
Le prime leggi contro l’omosessualità furono promulgate dagli imperatori cristiani Costanzo II e Costante tra il 342 ed il 390 D.C. In particolare, la Non patimur colpiva coloro che praticavano la prostituzione maschile ed i passivi in generale (ma non i partner attivi). Questa legge, come scrive Giovanni dall’Orto in “Tutta un’altra storia” (pag.116) “ha un’importanza storica perché fu con la sua riesumazione, a opera dei giuristi del XIII secolo, che la pena del rogo fu ripresa nel Medioevo”.
Colui che, con l’avvento del Cristianesimo, attuò delle vere e proprie persecuzioni omosessuali fu Giustiniano I. Lui avrebbe raccolto e codificato queste leggi nel Corpus Iuris Civilis ampliandole con delle leggi ex novo. Egli fece degli omosessuali un capro espiatorio per problemi quali le “carestie, i terremoti e le pestilenze”.
Il Corpus Iuris era stato esteso a molti territori, compresa l’Italia, dove era presente la cosiddetta Prammatica Sanzione.