Simone Pillon, senatore leghista, ha fatto sapere al mondo social che ha avuro l’onore di incontrare gli ambasciatori di Polonia e Ungheria in Italia. Polonia e Ungheria, come dimenticarlo, Paesi omotransfobici d’Europa, con l’UE che ha più volte chiesto di porre fine alla discriminazione di Stato, minacciando ripercussioni economiche.
Ma al leghista Pillon, ovviamente, saranno brillati gli occhi. Divulgando a giorni alterno fake news sulla legge contro l’omotransfobia attesa al Senato e sulla comunità LGBT tutta, il senatore ha portato la “sua personale solidarietà al popolo polacco per i violenti attacchi orchestrati dalle organizzazioni abortiste. I polacchi, dopo il nazismo e il comunismo ben conoscono cosa significhi non essere considerati esseri umani, e la suprema corte di Varsavia ha svelato l’inganno, riconoscendo che l’embrione è uno di noi, ha i nostri diritti, e non può esser tolto di mezzo se disabile o malato”.
Il presidente del partito Diritto e Giustizia guidato da Jaroslaw Kaczynski ha approvato indicibili restrizioni sull’aborto, il 27 gennaio scorso, scatenando le proteste di piazza. Attualmente, sono penalmente perseguibili sia il medico che esegue un aborto sia chiunque aiuti in qualsiasi modo la donna ad interrompere la gravidanza. Tutto questo in una Polonia “Free LGBT Zone“.
Non contento, Pillon ha inoltre chiesto alla gentile ambasciatrice “di illustrarmi le politiche familiari del suo Paese, così da farne buon uso nel testo unico cui stiamo lavorando in questi giorni”. Questo vuol dire che la Lega di Matteo Salvini presenterà molto probabilmente un ‘testo sulla famiglia’ a Mario Draghi. Un testo ispirato da Polonia, come detto, e Ungheria. Pillon ha infatti avuto anche “il piacere e l’onore di incontrare l’ambasciatore d’Ungheria, Adam Kovacs, per confrontarmi con lui sulle politiche di sostegno alla famiglia e alla natalità”.
Il senatore ha quindi ribadito come la Lega stia lavorando “a un testo coraggioso sulle politiche famigliari che dia futuro alle giovani coppie e alle famiglie nel nostro paese, e alcune idee, come ad esempio il finanziamento a fondo perduto per le giovani coppie, il baby fondo (un piano di risparmio garantito dallo Stato per i figli) o l’esenzione fiscale assoluta per gli under 25. Nel Paese magiaro sono riusciti a invertire il trend della denatalità e a restituire la speranza al loro popolo”. Ungheria che ha cancellato dalla Costituzione le persone trans, rimarcando come “La famiglia è solo uomo e donna”.
Il rischio, enorme, è che la Lega a trazione sovranista e populista voglia guardare anche alle politiche dichiaratamente omotransfobiche di Polonia e Ungheria, andando ben oltre l’eventuale stralcio del DDL Zan, sempre più a rischio dopo l’implosione della vecchia maggioranza.
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