Il centrodestra ha ieri annunciato i due candidati al Campidoglio, ovvero Enrico Michetti e Simonetta Matone. Lui potenziale sindaco, lei potenziale vicesindaca. I due dovranno sfidare Virginia Raggi, sindaca uscende quota M5S, Carlo Calenda e molto probabilmente Roberto Gualtieri, super favorito alle primarie del centrosinistra che si terranno il 20 giugno.
55enne avvocato da 5 anni voce di Radio Radio, Michetti aveva definito la pandemia da Covid-19 “un’influenza, sulla quale si è fatto un programma di governo che altrimenti non avrebbe ragione di esistere“. Un personaggio che ha proposto la riabilitazione del saluto romano, perché “più igienico in tempo di Covid“.
Nel 2019, invece, Enrico Michetti, allora Direttore della Gazzetta Giuridica del Comune di Rieti, fece sponda con il Sindaco Cicchetti per vietare il Lazio Pride nel capoluogo reatino. Entrambi si preoccuparono per gli effetti che avrebbe potuto avere sulla cittadinanza, sostenendo che fosse nei poteri del sindaco quello di porre il veto su una manifestazione, cosa in realtà incostituzionale. A denunciarlo Pietro Turano, Portavoce Gay Center.
L’eventuale vice di Michetti sarà Simonetta Matone, Sostituto Procuratore presso la corte d’Appello di Roma nonché volto celebre in quel di Porta a Porta. Nel 2016 Matone firmò l’appello del Centro studi Livatino contro la legge Cirinnà sulle unioni civili. Tra le argomentazioni all’epoca usate: “La sovrapposizione, contenuta nel ddl, del regime matrimoniale a quello delle unioni civili, la cui sostanza fa parlare a pieno titolo di “matrimonio” fra persone dello stesso sesso”, aggiungendo: “Il danno per il bambino derivante dall’adozione same sex, con la eliminazione di una delle figure di genitore e la duplicazione dell’altra; la circostanza che si giungerebbe direttamente alla legittimazione dell’utero in affitto”.
Nel 2017, ospite di Porta a Porta, Matone espresse la sua preoccupazione verso i migranti, dichiarando: “se io faccio entrare nel mio paese 400.000 immigrati maschi sessualmente attivi, il mio interrogativo è: con chi eserciteranno le loro spinte sessuali?“.
“Ancora una volta razzismo e omofobia sembrano medaglie al valore per una certa politica, ed ecco qui un tandem omofobo per la città di Roma“, ha amaramente commentato Pietro Turano.
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