Episodio di pura e semplice transfobia al liceo Cavour di Roma, con protagonista un professore che si è rifiutato di rispettare la carriera alias approvata dall’istituto, insultando un alunno in classe.
Nella mattinata di martedì uno studente trans ha firmato il proprio compito con il nome di elezione, come previsto dall’articolo 4 del ‘Regolamento dell’Identità Alias’. Il professore ha sbarrato quel nome, urlando contro il ragazzo. “Non hai nessun diritto di farlo, non mi interessa il regolamento”. “Davanti a me ho una donna, non posso riferirmi a te diversamente”, avrebbe gridato il prof persino dinanzi alla vicepreside d’istituto, che ha difeso l’alunno dalla reazione sconsiderata dell’uomo. La carriera alias di tipo universitario, lo ricordiamo, dà la possibilità di sostituire il nome anagrafico con quello di elezione, scelto dalla persona interessata, nel registro elettronico, nell’indirizzo di posta elettronico, negli elenchi e in tutti i documenti interni all’istituto. A denunciare quanto accaduto gli stessi compagni di classe del ragazzo, chiaramente presenti al momento dell’attacco.
Durissima la replica degli studenti del Cavour, che hanno sottolineato come “la scuola dovrebbe rendere gli studenti e le studentesse cittadini del domani, insegnare rispetto, educazione e inclusione. Il ruolo dell’insegnante è quello di fare un passo in avanti verso chi ne ha bisogno, non due indietro assumendo comportamenti discriminatori, sessisti e transfobici”. Gli studenti, affiancati dai loro genitori, hanno ribadito che faranno di tutto affinché “nessuno debba più vivere eventi del genere, nel luogo dove ognuno e ognuna di noi dovrebbe essere se stesso al 100%”, chiedendo “provvedimenti disciplinari e legali nei confronti del docente”.
Pietro Turano, portavoce del Gay Center, ha aggiunto a LaRepubblica: “Esiste una sola legge degli anni 80 in Italia per il riconoscimento dei percorsi di affermazione di genere: una legge ormai superata. Le carriere alias, nel deserto normativo italiano, sono uno strumento fondamentale per garantire a migliaia di studenti e studentesse il benessere e rispetto minimi. Quello che è accaduto al liceo Cavour, già noto per numerosi episodi di omotransfobia, è grave e violento. Gay Help Line ha ricevuto segnalazione e chiederà immediati chiarimenti”.
“Per fortuna la dirigente del liceo si è schierata dalla parte dello studente, per quanto al momento non risultino interventi disciplinari, che chiediamo come segnale forte ed esemplare e non per mera vendetta”, ha dichiarato il presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Mario Colamarino. “Questo ennesimo episodio di transfobia nelle scuole dimostra tutta l’arretratezza di una parte del corpo docenti, al quale manca ancora un’adeguata formazione. Basterebbe tuttavia adeguarsi alle disposizioni esistenti senza voler imporre un’ideologia transfobica dell’intolleranza e dell’esclusione, in particolar modo in un luogo come la scuola, deputato a insegnare rispetto e apertura e a formare lə giovani, un luogo in cui tuttə dovrebbero potersi sentirsi pienamente se stessə.”
Il 18 novembre gli studenti di tutta Italia scenderanno in piazza contro il Governo e il DL “sui rave party” che ha suscitato non poche polemiche politiche e dubbi costituzionali. Due giorni dopo, per il Transgender Day of Remembrance, si terranno invece giornate contro la transfobia sia a Napoli che a Milano.
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