Il 3 Giugno è la giornata internazionale del sex work.
Una ricorrenza annuale per il diritto di parola, di esistenza, e sicurezza di tuttə lə sex worker, in particolare in paesi come il nostro dove la regolamentazione del lavoro sessuale ancora fatica a prendere piede.
Nemmeno l’Italia si tira indietro, con un appuntamento Sabato 3 Giugno a Bologna alle 17.30 in Piazza del Nettuno.
In collaborazione con il MIT (Movimento Identità Trans) e Ombre Rosse, collettivo transfemminsita di sex worker e alleatə, si scende in piazza contro la decriminalizzazione del lavoro sessuale, reclamando il diritto ad un reddito sicuro, tutela di ogni tipo, e la libertà di poter scegliere sul proprio corpo.
“Ricordiamo e rivendichiamo le lotte, le fatiche e l'(auto)determinazione dellx s3x worker di tutte le parti del mondo” scrivono i comunicati ufficiali “Lo facciamo con i nostri corpi, le nostre esistenze, la nostra vicinanza e dimensione collettiva che ci spinge ad essere classe. Vogliamo decostruire ogni tipo di gerarchia tra s3x worker e combatterne le cause”.
Una battaglia rigorosamente intersezionale, che partendo dai diritti dellə sex worker si schiera a supporto di ogni gruppo marginalizzato – dalle vittime di omobilesbotransfobia alle persone bPOC – e contro tutte le oppressioni del sistema capitalistico
“La storia tende a dimenticarci ma noi ne siamo sempre statx parte. Siamo qui, sul marciapiede, a invadere le piazze e le strade “continua il comunicato del MIT “Siamo qui per riprenderci il nostro diritto come soggetti e non oggetti di dibattiti che non ci coinvolgono né ci rappresentano. Il problema lo poniamo noi, qui ed ora, anche per lx nostrx sorellx: perché se parliamo di diritti, allora devono essere di e per tuttx, per chi è qui e per chi non può esserci. Se i diritti non sono per tuttx si chiamano privilegi”.
Come sottolineano i collettivi la scelta di Bologna non è casuale, soprattutto in un periodo dove il territorio romagnolo risente dei violentissimi disastri e alluvioni, a cui il MIT e Ombre Rosse mandano tutta la loro solidarietà.
Per approfondire meglio l’argomento vi lasciamo qui le nostre interviste con Elettra Arazatah e Sara Brown.
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