“I calciatori devono andare in campo con la fascia One Love e sfidare la Fifa e il Qatar”. Lo ha detto Marco Tardelli, ex-calciatore della nazionale e dalla Juventus, indimenticato campione del mondo italiano a Spagna ’82, durante il programma di Lucia Annunziata “Mezz’ora in +” su Rai3.
A proposito dei discussi mondiali di calcio nel paese arabo, sotto processo per le gravi violazioni sui diritti umani, dei lavoratori e sui diritti LGBTQIA+, Tardelli ha pubblicato due giorni fa un duro editoriale su La Stampa, nel quale ha formulato un circostanziato attacco alla Fifa, ricordando quando Diego Armando Maradona denunciava in solitudine il potere corrotto della Fédération Internationale de Football Association (FIFA).
“Un Mondiale giocato nel posto e nel periodo sbagliato. Tutto quello che è uscito sui giornali in questa settimana si sapeva già da tempo. (…) Rispettare i diritti umani è più importante che vincere un campionato del mondo o di aggiungere record alla propria carriera. (…) Tanti anni fa il grande Diego Armando Maradona provò a ribellarsi. Aveva capito come si muoveva la Fifa e cercò di combatterla, ma fu subito soffocato con un imbroglio facendogli così pagare questo suo tentativo di rivolta. Noi non gli credemmo, dicemmo tutti che esagerava e che lo faceva per interessi personali. Caro Diego, ti chiedo umilmente scusa, per non averti appoggiato in questa tua battaglia, avevi visto quello che noi non riuscivamo ancora a vedere, bloccati da un deficit di coraggio che a te invece non è mai mancato”
Sul fatto che molti calciatori si siano finora tirati indietro davanti al divieto imposto dalla Fifa di indossare la fascia LGBTQIA+ OneLove, durante la trasmissione di Annunziata Tardelli è stato critico, per poi lodare la coraggiosa Germania, che non solo ha mandato in campo il proprio capitano Neuer con la controversa fascia dal cuore rainbow, ma che durante la foto pre-partita ha anche compiuto il gesto plateale – già passato alla storia – che ha visto tutti i calciatori tedeschi tapparsi la bocca in segno di protesta contro la censura imposta dal paese qatariota e dalla Fifa.
“I calciatori sono i grandi attori di questo evento – ha detto Tardelli – se facessero qualcosa di forte, la Fifa e il Qatar cosa potrebbero mai fare? Non li farebbero giocare?”. “Giocatori come Messi o Ronaldo… se solo facessero un gesto, cambierebbe tutto. Loro possono cambiare le cose”
Incalzato dall’inviata di Repubblica a Berlino Tonia Mastrobuoni, che ha spiegato come in Germania sia stato lo stesso Governo a incalzare la nazionale tedesca per sfidare la Fifa sul tema dei diritti umani (vedi la ministra Faeser indossare la fascia rainbow sugli spalti), Tardelli ha quindi sottolineato con grande onestà intellettuale come, a ben vedere, questo vituperato mondiale in Qatar “stia in verità offrendo al mondo l’occasione di accendere i fari sulle condizioni dei diritti civili e umani nel paese arabo.”
Paese con il quale in questi mesi l’Occidente, e in particolare l’Europa, sono in trattativa per l’acquisto di gas, in sostituzione delle forniture russe bloccate dalla guerra di Putin all’Ucraina.
A Mezz’Ora in + è intervenuta, tra gli altri, anche la direttrice di RaiSport Alessandra De Stefano che, indossando una visibile e fiera fascia arcobaleno, ha ricordato il recente gesto del calciatore italiano Bernardeschi, che si è presentato con la fascia arcobaleno pitturata sulla mano durante un talk show Rai dedicato ai Mondiali in Qatar e ha sottolineato come i diritti umani siano prioritari rispetto a qualsiasi campionato di calcio. De Stefano ha quindi duramente attaccato la Fifa, spiegando che la federazione mondiale del calcio ha “venduto questo mondiale al Qatar, e non lo dico io, ma c’è un dossier di 235 pagine a dimostrarlo” in riferimento alle ormai note zone d’ombra che hanno accompagnato l’assegnazione dell’edizione 2022 al Qatar ormai 12 anni fa. Quando a capo della Fifa c’era Joseph Blatter. (gf)
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