Mentre l’UNAR snocciola gli ultimi allarmanti dati legati all’omotransfobia, con 126 denunce tra maggio e luglio, arriva da Torino l’ultima aggressione ai danni di due ragazzi. Jonathan, su Instagram, ha denunciato quanto avvenuto in pieno centro città, a Piazza Vittorio, a pochi mesi da un’altra aggressione in via Po. Il branco li ha attaccati, con insulti e bottiglie lanciategli contro.
“Per una fottutissima maglia a rete indossata nel 2022. Nonostante i lividi sulla schiena, la polizia per telefono ci ha risposto con tono decisamente scocciato “ah vabbè vi mando una pattuglia”, ovviamente che non è neanche mai arrivata. Non se ne può più, basta”, ha scritto Jonathan.
L’altro ragazzo aggredito, Matteo, ha sottolineato come “una cosa ci avrebbe dato la possibilit di farci valere, di nonfarci sentire inferiori, di permetterci di dare un peso a quanto è accaduto: trattasi del DDL Zan. Disegno di legge caduto in Senato nell’anonimato del voto segreto richiesto da Lega e FDL. Non chiedevamo tanto”.
Carolina Paparozzi, Referente regionale dell’Unione giovani di sinistra Piemonte, ha così commentato quanto avvenuto: “Un gruppo di ragazzi sono stati aggrediti, sono stati insultati e gli sono state lanciate bottiglie adosso e lattine mezze piene. Uno di loro è stato colpito, nulla di grave ma sono arrabbiati e stanchi. Lo siamo tuttɜ, non vogliamo più che succeda,vogliamo essere liberɜ di vestirci come vogliamo e vogliamo essere liberɜ di amare. Vogliamo essere liberɜ di girare nella nostra città,ora basta! Siamo vicino a Jonathan, i suoi amici, e a tutti coloro che subiscono aggressioni ogni giorno ora basta!”.
Matteo, 20 anni, ha ricostruito l’aggressione con una dolcissima lettera social, in cui orgoglioso ha rivendicato quel top a rete e i brillantini sul viso, da indossare sempre a testa alta.
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