L’ultima volta che la Turchia ha partecipato all’Eurovision Song Contest, vinto solo nel 2003, è stato nel 2012. Da allora il Paese ha preferito non presenziare all’evento televisivo non sportivo più seguito al mondo, con il presidente Recep Tayyip Erdoğan che ha ieri attaccato a testa bassa la manifestazione.
Secondo Erdoğan l’Eurovision promuoverebbe la “neutralità di genere“, a tal punto da minare i valori della famiglia tradizionale. Poco dopo aver preso parte ad una riunione di gabinetto, il presidente turco ha definito i partecipanti allo show “cavalli di Troia della corruzione sociale”, celebrando la decisione presa nel 2012, quando cancellò la Turchia dall’evento.
Secondo NBC News, Erdoğan ha affermato: “In tali eventi è diventato impossibile incontrare una persona normale. Ora capite perché abbiamo preso la decisione di tenere la Turchia fuori da questa vergognosa competizione negli ultimi 12 anni”. Lo sconsiderato attacco del presidente parrebbe essere stato indirizzato verso Nemo, trionfatore dell’Eurovision di Malmo, come un Amedeo Minghi qualsiasi. Persona non binaria, Nemo ha vinto con la canzone “The Code“, brano pop-rap operistico che descrive in dettaglio il viaggio identitario del cantante.
Da anni la Turchia vive nell’omobitransfobia istituzionale. Il Partito della Giustizia e dello Sviluppo di Erdoğan ha dichiarato guerra ai diritti LGBTQIA+. Rieletto presidente lo scorso maggio, Erdoğan ha tenuto un discorso in difesa della famiglia tradizionale definendo la comunità LGBTQIA+ come una delle “più grandi minacce” del nostro tempo. Erdoğan ha contestato le politiche legate al genere, definendoli “sforzi globali di non genere”, a suo dire “tendenze devianti” che “prendono di mira direttamente l’istituzione della famiglia”.
Prima dell’ultima elezione vinta, Erdogan ha dichiarato che il paese avrebbe “strangolato chiunque osi toccare la famiglia”. Soltanto poche settimane dopo il dittatore è tornato sull’argomento, annunciando che la Turchia avrebbe preso ogni possibile misura per combattere la perversione LGBTIQ+“.
Nell’agosto 2023 la Turchia ha censurato i contenuti LGBTIQ+ diffusi da piattaforme digitali quali Disney, Netflix e Prime, mentre l’ultimo Istanbul Pride di giugno 2023 ha visto decine di manifestanti LGBTIQ+ arrestati dalle forze dell’ordine. Stresso clima qualche settimana prima al Trans Pride, anch’esso bollato come “minaccia alla famiglia” e per questo furono arrestate 8 persone transgender che manifestavano. Più recentemente è stato censurato termini il video dell’associazione Kaos GL che promuoveva la lotta all’omobitransfobia (guarda il VIDEO >), con tanto di minacce di morte agli organizzatori.
21 anni fa, come scritto, la prima e unica vittoria turca all’Eurovision con Sertab Erener, sulle note di Everyway That I Can.
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