Vladimir Luxuria si concentra sul coming out nel mondo dello spettacolo, ritornando a citare anche Gabriel Garko, che dopo anni di voci e gossip, ha deciso di parlare pubblicamente della sua omosessualità. Ma a parte l’attore de “L’Onore e il Rispetto“, il coming out tra i VIP pare venga sconsigliato. E’ lei stessa a spiegare questo concetto, a Today:
Resta ancora l’erronea convinzione che un attore gay, se dichiarato, non verrebbe ugualmente amato dalle donne nei panni di un sex symbol.
Naturalmente, in questo primo commento Vladimir Luxuria si riferisce a Gabriel Garko, il quale gira voce abbia preferito nascondere il fatto per evitare di perdere popolarità. E soprattutto, per evitare che un coming out lo potesse discriminare, facendogli perdere occasioni lavorative. Ma sono appunto solo delle voci. A riguardo, l’ex deputata spiega ancora:
Puoi avere tutti i soldi che vuoi, ma se non hai possibilità di esprimerti per ciò che sei non potrai mai essere sereno. Perché significa nasconderti, organizzare finte paparazzate con sconosciute, fingere che qualcuno sia «solo un amico» e non potergli tenere la mano in pubblico.
Vladimir Luxuria: Un sistema contro il coming out di un VIP
L’intervista, condotta da Eva Elisabetta Zuccari, va poi dritta al punto: chi scoraggia il coming out?
Conosco le pressioni degli agenti di spettacolo, di chi pensa che se un attore si dichiara gay poi non viene chiamato a fare film e fiction. Lo stesso avviene nel calcio: presidenti e allenatori temono striscioni omofobi e cori dei tifosi avversari. Gli ultras se la prendono col colore della pelle, figuriamoci se non farebbero lo stesso per l’orientamento sessuale: insulterebbero in maniera vistosa.
Dietro a tutto, quindi, la paura del mancato guadagno, di uno sponsor in meno nel caso di un calciatore gay, della perdita di credibilità e stima. Un sistema vecchio, ma che costringe una persona a indossare una perenne maschera.
Coming out contro outing
Altro punto è l’outing, ovvero rendere pubblico un fatto personale di un’altra persona, che vorrebbe mantenerlo segreto. Lei, spiega Vladimir Luxuria, non è mai ricorsa a questa cattiveria spesso utilizzata, ancora una volta, per dare spettacolo.
Io ho sempre lottato per il coming out, ma non ho mai usato l’outing come strumento di vendetta, anche se spesso costoro (i politici, ndr) sono proprio quelli che fanno della famiglia la loro bandiera. C’è un’ipocrisia dilagante, soprattutto se fai parte di un partito più conservatore.
Attraverso questo, si passa forse inconsapevolmente a una caccia al gay nascosto, come accaduto da Dagospia ieri, e rimbalzato in tutti i maggiori quotidiani. Ma a differenza del coming out, l’outing può avere ripercussioni negative sulla relazione sociali di una persona, che deve decidere se e quando uscire allo scoperto da sola, senza pressioni.
La difficoltà delle donne nel dichiararsi lesbiche
Sul coming out delle donne, Vladimir Luxuria non c’entra la domanda, ma vede come un bacio tra due donne siamo più “normale”, rispetto a quello tra due uomini. Solo per il fatto che “un bacio tra due donne rientra nel loro (degli uomini, ndr) immaginario erotico“, ma che potrebbe essere visto come una provocazione, “un invito a partecipare, perché magari sono stati educati dai film porno a non capire che due donne possono amarsi senza il bisogno di un uomo”.
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