Prosegue lo scontro tra la Disney e Ron DeSantis, governatore della Florida, ad un anno esatto dall’approvazione della contestasissima legge Don’t Say Gay. Disney promise che avrebbe fatto di tutto per vederla stralciata, con il papabile candidato repubblicano alla Casa Bianca che a inizio 2023 ha scritto la parola fine ad status speciale che Disney aveva nello Stato da quasi 60 anni.
Il nuovo capitolo di questo scontro si è ora arricchito di una clamorosa novità. Il Walt Disney World ospiterà per i prossimi due anni il vertice Out & Equal Workplace, ovvero “più grande conferenza LGBT+ al mondo“. 5.000 i partecipanti previsti, con sponsor di peso che vedono Apple, Walmart e Amazon in primissima fila. L’Out & Equal Workplace si propone come “il luogo preferito per fare rete e condividere strategie che possano creare luoghi di lavoro inclusivi“. DeSantis si è ripetutamente scagliato contro quelle aziende che a suo dire utilizzano corsi di formazione per “far avanzare l’ideologia LGBTQIA”. L’accordo con Disney è solo l’ultimo schiaffo dell’azienda al governatore da poco rieletto.
La contestatissima legge Don’t Say Gay, nota anche come Parental Rights in Education Act, è stata firmata lo scorso anno e vieta qualsiasi discussione su orientamento sessuale e/o identità di genere nelle classi elementari e medie, limitando discussioni nei licei. L’allora CEO Disney Bob Chapek disse di essere pronto a fare di tutto, per cancellare la legge, dopo un iniziale silenzio che aveva suscitato proteste persino tra i dipendenti del parco Disney più famoso al mondo. Pochi mesi fa DeSantis, che non ha mai digerito l’attacco frontale arrivato dalla major, ha firmato una nuova legge che conferisce allo Stato un nuovo potere sull’area che ha a lungo concesso alla Disney speciali capacità di autogoverno.
La Florida di DeSantis, che ora vuole vietare l’uso dei nomi e dei pronomi degli studenti trans e non binari, ha in sostanza acquistato il Reedy Creek Improvement District, nato nel 1967 per permettere alla Walt Disney Company di costruire Disney World, garantendo all’azienda il quasi totale controllo del territorio, sconti fiscali e finanziamenti agevolati per lo sviluppo di servizi e infrastrutture ad uso e consumo di residenti e turisti. Il Reedy Creek Improvement District è così ora diventato Central Florida Tourism Oversight District e sarà sottoposto a diversi livelli di supervisione statale, con un nuovo consiglio composto da uomini scelti dal governatore e non dalla Disney, come sempre accaduto.
La controreplica di Disney si chiama Out & Equal Workplace, sbattuta in faccia a Ron DeSantis.
Foto cover: Magical Pride Instagram
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