Ostenta fiducia Alessandro Zan, in tour in giro per l’Italia per presentare il suo libro “Senza Paura“, ma già orientato al prossimo mese, quando la legge contro l’omotransfobia, misoginia e abilismo dovrebbe tornare in Senato. Ad attenderla oltre 1000 emendamenti e non pochi trabocchetti ideati dal centrodestra unito, mentre Italia Viva conferma l’intenzione di voler modificare il DDL Zan, escludendo l’identità di genere dal testo.
Eppure Zan, nel corso di una presentazione editoriale a Massa, come riportato da Tiscali, si è detto sicuro che la sua legge passerà così com’è oggi, senza correzioni. “Sono fiducioso e non perchè la mia legge sia la migliore o perfetta. Ma perchè c’è grande mobilitazione intorno e una spinta che viene dal basso. Perchè è una legge che garantisce diritti e nei Paesi dove ci sono più diritti è dimostrato che si vive meglio, con minori disuguaglianze migliori indici economici”.
Sul rinvio ad ottobre, post ballottaggi alle elezioni amministrative, il deputato Pd si è detto fiducioso, guardando addirittura al 2022. “Non mi spaventa andare a gennaio, nell’ultima finestra utile prima dell’elezione del Capo dello Stato. Questo disegno di legge diventerà legge perchè troppe persone, troppi ragazze ragazzi la aspettano da tempo. Me ne sto rendendo conto proprio in questi giorni presentando il libro in giro per il Paese”. Ma al di là della spinta del Paese, con tutti i sondaggi fino ad oggi pubblicati che confermano l’assoluta maggioranza di favorevoli al DDL, c’è un Senato in bilico che vede l’assenza di quella maggioranza che lo scorso novembre lo approvò a Montecitorio. Zan accetterebbe “qualche riscrittura, cambiamento e condizione” al testo, ma farlo vorrebbe dire “rimandarlo alla Camera e affondarlo definitivamente. Sarebbe il fallimento del sesto tentativo di fare una legge contro l’odio e contro l’omotransfobia per salvare letteralmente la vita delle persone”, ha precisato il deputato. “Questo davvero non potrei permetterlo”.
Levare l’identità del genere dal DDL, come richiesto da Lega, Forza Italia e Italia Viva, vorrebbe dire “violare la Costituzione”, tuona Zan, “ed escludere dalla protezione persone transgender che sono oggi le maggiori vittime, quelle che hanno più bisogno di tutela, i più discriminati tra i discriminati”. Il Pd, dice Zan, sarà “coeso su questa battaglia. Credo che non arretrerà di un centimetro, anche nel voto segreto, perchè tutte queste discussioni erano già emerse tra di noi parlamentari quando abbiamo scritto il testo approvato alla Camera nel novembre 2020. Il ddl Zan è già frutto di un grande e lungo lavoro di mediazione alla Camera. Tutte queste domande noi ce le siamo già fatte prima e il testo approvato contiene già le risposte”. D’altronde è la realtà quotidiana ad esplicitare l’emergenza omotransfobica, perché “ancora oggi nel nostro Paese vieni insultato, se ti va bene, se tieni il tuo compagno mano nella mano. Se ti va male, vieni mandato in ospedale con la mandibola fracassata. Questo è il crimine d’odio”.
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