Alessandro Zan: “Ora tutti in piazza. Vergognosa Anna Maria Bernini. Italia Viva guarda a destra”

La reazione del deputato Pd alla bocciatura del senato alla 'sua' legge contro l'omotransfobia.

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Al termine di una giornata politicamente parlando drammatica, Alessandro Zan ha amaramente commentato via diretta Instagram quanto accaduto ieri pomeriggio al Senato della Repubblica, con la legge contro l’omotransfobia affosata al buio del voto segreto.

Quello che è accaduto oggi è gravissimo“, ha rimarcato il deputato Pd. “Pensavamo ci fossero i numeri per contrastare la tagliola. Qual è stato il problema? Alla Camera c’era una maggioranza compatta, larga. Purtroppo una di quelle forze politiche, ovvero Italia Viva, si è sfilata, iniziando a flirtare con i sovranisti e con il centrodestra. Dicendo che non c’erano i voti al Senato, di mediare con il centrodestra. Ma Lega e Fratelli d’Italia hanno sempre cercato di affossarla, la legge“.

Due giorni fa Italia Viva, Forza Italia e Lega hanno chiesto a Pd, 5 Stelle e LEU di rinviare lo sbarco del DDL Zan a Palazzo Madama di un’altra settimana, per provare a trovare quel ‘compromesso’ mai abbracciato nei precedenti 10 mesi. Richiesta rispedita al mittente, perché la Lega si è rifiutata di ritirare la famigerata ‘tagliola’ chiesta insieme a Fratelli d’Italia. “Potevamo mediare con una pistola puntata alla testa?“, si è chiesto Zan. “Mediare con coloro che volevano affossare la legge tenendo in piedi la tagliola. Oggi i senatori hanno votato contro a voto segreto, nascondendosi in modo vigliacco. Avranno difficoltà a guardarsi allo specchio, nei prossimi mesi e spero per tutta la vita. Dire che votano a favore e poi votare contro nel segreto dell’urna vuol dire essere profondamente meschini, aver calpestato il futuro di tanti giovani che sentivano questa legge come una legge importante per tutelare le persone più vulnerabili e far avanzare tutto il Paese. Una pagina molto triste“.

Il deputato Pd ha confessato che si porterà dietro due immagini specifiche, della giornata di ieri. “Quella di un ragazzo con le lacrime agli occhi, che mi è venuto incontro fuori dal Senato, ringraziandomi comunque per aver combattuto questa battaglia. E la scena del vergognoso applauso dei senatori di destra che hanno esultato alla bocciatura di una legge che si occupa di diritti umani e civili. Un applauso terribile, inaccettabile, che dà l’idea di come il Senato sia lontano anni luce dal Paese reale che a stragrande maggioranza voleva questa legge“.

Successivamente Zan è tornato a criticare Italia Viva, che dopo aver votato il DDL Zan alla Camera ha iniziato mesi or sono a chiedere modifiche in Senato.

“Ci sono anche delle responsabilità politiche, perché se Italia avesse mantenuto la stessa compattezza della Camera non avremmo avuto questo risultato al Senato.nIeri hanno fatto affermazioni simili a quelle di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, accusandoci di arroganza. Ma quale arroganza. Abbiamo sempre detto che non eravamo disposti ad approvare una legge che escludesse delle persone. Il DDL Zan uscito dalla Camera era già una mediazione. Abbiamo dato disponibilità a trovare dei punti d’incontro che non svuotassero la legge, ma ci hanno detto di no, perché volevano mediare con chi una legge non la voleva”.

Dure parole anche nei confronti di Anna Maria Bernini, capogruppo Forza Italia al Senato. “Ho trovato vergognoso l’atteggiamento di Anna Maria Bernini, che si colora di rainbow sui social ogni volta che c’è un Pride o una giornata mondiale contro l’omotransfobia, per poi aver dichiarato che avrebbe votato convintamente a favore della tagliola”, ha tuonato Zan. “Quando Berlusconi l’ha chiamata a rapporto, perché Berlusconi per la partita del Quirinale ha necessità che il centrodestra sia compatto, Bernini ha votato contro. Hanno giocato la partita del Quirinale sulla pelle nostra. Non è accettabile che quelli che ti dicono “ho tanti amici gay”, pro diritti e con i post social colorati di rainbow, poi quando c’è da prendere una decisione a favore dei diritti ti remano contro. Quella di oggi è stata una giornata triste, brutta, ma anche una grande lezione perché bisogna combattere e non arrendersi“.

Zan ha infatti annunciato che non intende demordere, ricominciando da subito a combattere, chiamando il movimento LGBT in piazza.

“Bisogna scenedre in strada e protestare. Questa è una sconfitta ma arriveranno dei traguardi di civiltà, non dobbiamo demoralizzarci. È una battuta d’arresto ma la battaglia per i diritti è ancora forte, non dobbiamo permettere che l’Italia vada in mano ai sovranisti trogladiti, che oggi hanno applaudito con disprezzo. Un applauso che legittimava persone come quell’omofobo che ha attraversato i binari di Valle Aurelia per picchiare due ragazzi che si baciavano. Quei male intenzionati, omofobi, razzisti, che vedranno quell’applauso di quei senatori di destra, si sentiranno in qualche modo legittimati a compiere un atto di omofobia. La politica ha una forte responsabilità. Non si può scherzare su certi temi. Tutto ciò che dice la politica può avere ricadute nefaste. Quell’applauso è vergognoso. Il Senato dovrebbe essere la casa degli italiani, ma oggi non li rappresenta. Questa è solo un primo stop, ma da domani ripartiremo e ricominceremo a lottare. Nonostante il DDL Zan sia stato stritolato da logiche politiciste, accordi parlamentari e voti segreti, torneremo a combattere. In piazza, sui social, la battaglia ripartirà. Nonostante tutto abbiamo ricostruito una coscienza nel Paese. Oggi l’Italia è comunque un Paese migliore ma ha bisogno di una migliore rappresentanza, di migliori istituzioni”. “Dobbiamo lottare per le nuove generazioni, non possiamo consegnare loro un Paese che odia e discrimina”.

Proprio quest’oggi, tra Roma e Milano, ci saranno le prime due piazze di protesta. All’Arco della Pace, ore 19:00 a Milano, e in via San Giovanni in Laterano, ore 18:00 a Roma.

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lorenzopigna78gmailcom 28.10.21 - 15:16

Tra i paesi occidentali l' Italia rimane ancorata a retaggi arcaici, condizionata da poteri forti, ridimensionata nelle libertà e non si apre al nuovo. Tuttavia l'Europa ci vuole diversi, tolleranti e aperti al cambiamento

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