Se in Italia i sondaggi smentiscono la narrazione del Governo Meloni sulle famiglie arcobaleno e sulla gestazione per altri, negli USA la maggior parte degli elettori repubblicani ritengono “eccessivi” gli attacchi ai diritti LGBTQIA+ portati avanti dagli esponenti proprio partito.
Secondo un nuovo sondaggio condotto da Data for Progress, “il 72% dei Democratici, il 65% degli Indipendenti e il 55% dei Repubblicani pensano che ci sia ‘troppe leggi’ volte a limitare i diritti delle persone transgender e omosessuali in America”.
Con quasi 430 progetti di legge omotransfobici presentati solo in questo 2023 in tutti gli Stati d’America, è emerso che la maggioranza degli elettori USA ritiene che il Partito Repubblicano stia usando i diritti LGBTQ+ come “questione controversa” per ottenere vantaggi politici e seminare ulteriori divisioni.
“I leader politici non dovrebbero esitare a richiamare i repubblicani sulle loro tattiche politiche manipolative“, hanno sottolineato i sondaggisti di Data for Progress Erin Thomas, Grace Adcox e Lew Blank. “Inoltre, dovrebbero utilizzare la propria piattaforma per rendere il paese più consapevole delle persone queer e dei problemi queer”.
I sondaggisti hanno aggiunto che il Partito Democratico “dovrebbe fare di più per difendere le persone queer e trans“, perché questa marea di progetti di legge contiunua a prendere di mira i loro diritti. A dire ciò gli stessi cittadini, poiché il 56% dei probabili elettori democratici ha affermato che il partito dovrebbe fare di più per contrastare tutto quest’odio.
Persino la transfobia repubblicana è impopolare tra i suoi potenziali elettori, poiché il 57% concorda “che le identità transgender si verificano naturalmente quando le società libere consentono agli individui di identificarsi al di fuori delle norme sociali“, mentre solo il 33% vede le identità transgender come emblema “dell’ideologia woke“.
Solo un americano su 3 ha rivelato di conoscere una persona che si identifica come trans o non binaria. Il 33% del totale, a voler essere precisi, che scende al 25% per i repubblicani e arriva al 36% per i democratici.
Anche sul fronte drag, prese di mira negli ultimi mesi dal partito repubblicano, la percentuale di persone che ha assistito a spettacoli è ferma al 24%, per poi salire al 33% ampliando lo spettro a tv e cinema. Ma il 43% del totale non ha mai visto una drag queen, percentuale che sale al 53% per i repubblicani. Solo il 36% del totale si è detto fermamente contrario al divieto di spettacoli drag in pubblico, con il 21% d’accordo con l’arresto nel caso il cui quel divieto venisse aggirato. Addirittura il 44% del totale, rispetto al 46% contrario, ha etichettato gli spettacoli drag come “attività a orientamento sessuale”.
Tuomas, Adcox e Blank hanno concluso:
“Nonostante i progressi compiuti con i diritti delle persone trans e la loro maggiore visibilità nella società americana, molti cittadini rimangono disinformati sulle persone transgender. Gli attivisti anti-trans sfruttano questa mancanza di consapevolezza per promuovere una legislazione discriminatoria. Il nostro sondaggio evidenzia che conoscere le persone trans e sperimentare la cultura queer migliora significativamente il probabile sostegno degli elettori ai diritti trans e queer. Aumentare la consapevolezza e la comprensione pubblica delle persone transgender e queer non dovrebbe essere responsabilità esclusiva delle persone trans. Anche il Partito Democratico dovrebbe svolgere un ruolo attivo in questo sforzo, utilizzando la propria piattaforma per dimostrare agli americani che non hanno mai incontrato una persona trans che le persone trans sono umane quanto loro”.