La rivista statunitense ha scelto 8 modelle per la copertina del numero di Vogue US più atteso dell’anno, tra cui Ariel Nicholson, la prima modella transgender ad essere selezionata per l’edizione americana. La modella ha posato al fianco di colleghe del calibro di Anok Yai, Bella Hadid, Precious Lee, Kaia Gerber, Yumi Nu, Lourdes “Lola” Leon e Sherry Shi.
Nello scatto in copertina Ariel indossa un maglione verde brillante di Christopher John Rogers e una gonna a pois abbinata dello stesso designer. La scena nella quale appare è di gioia ed esultazione. Per quanto riguarda, invece, il suo scatto da solista all’interno del magazine, Ariel sfoggia un abito bianco lungo fino al pavimento di Rick Owens ricoperto di paillettes, in posa contro una delle finestre di Vogue, dove è possibile scorgere l’Oculus, ma anche i veri membri dello staff che lavorano attorno a lei.
Ariel Nicholson sottolinea i “limiti della rappresentazione trans”
Scelta per la prima volta dal designer Raf Simons per la sfilata Primavera/Estate 2018 di Calvin Klein, è apparsa all’attenzione del pubblico a soli 13 anni nel documentario della PBS “Growing Up Trans”. Ariel fa anche volontariato presso il Gender & Family Project, un gruppo di difesa delle persone transgender adolescenti.
In un’intervista Ariel ha affermato: “Ci sono limiti a ciò che la ‘rappresentazione’ può fare“. Ovviamente è un grosso problema essere la prima donna trans sulla copertina di Vogue, ma è anche difficile dire esattamente che tipo di problema sia quando gli effetti sono così intangibili”.
Ha poi proseguito dicendo: “Il mio obiettivo è creare spazio per la comunità trans e queer esistendo e sostenendo, e anche facendo spazio a persone più emarginate di me o a persone che hanno diverse intersezioni della loro identità, che rendono la loro vita più difficile”.
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